Il legno diventa arte grazie a Balilla

Un ultraottantenne a Massa costruisce per hobby modellini di auto d’epoca. E i suoi pezzi vanno a ruba

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Si chiama Balilla Pasquinelli ed è uno di quei personaggi che da "massetano doc" ha fatto crescere la sua Massa coltivando passioni ed hobby con grande passione. Balilla Pasquinelli, è un’ultraottantenne, che ha dedicato tutta la sua esistenza al bosco ed al suo legname. Nato a Massa Marittima nel 1937 i genitori boscaioli lo portano a lavoro con loro. Nel 1964 viene assunto, come sorvegliante delle attività boschive, al reparto forestale dell’Azienda Agraria della Montecatini. Produrre il legname per le travature di sostegno alle gallerie delle miniere era una attività preminente per la forte società estrattiva delle Colline Metallifere. Nel 1986 giunge alla pensione guadagnandosi un anno per la sua riconosciuta attività di "cottimista". Balilla è un profondo conoscitore della macchia in ogni suo aspetto e da sempre è stato un vero e proprio esperto che ha valorizzato l’attività boschiva come elemento culturale radicata nel territorio. Nel 1994 scrive un volumetto dal titolo "L’energia degli anni ’50 – Taglio del bosco e carbonizzazione un’arte scomparsa e al Museo Magma è visibile un documentario contenente la sua testimonianza che aiuta a ricostruire il lavoro dei carbonai fondamentale nella storia delle fonderie. Oggi lavora il legno lo fa a dire il vero da oltre 15 anni come hobby e costruisce modellini di moto d’epoca. I suoi modellini non sono verniciati ed i legnami, con le loro caratteristiche tonalità, sono solamente trattati con cera neutra e non utilizza tavole ma piccoli pezzi a cui dedica una ricerca continua. Balilla svolge la sua attività nel garage di casa utilizzando alcuni attrezzi elettrici. Sono 40 i modelli presenti nella sua collezione privata. Moto che vanno dal 1921 sino agli anni 50, prevalentemente marche italiane ma anche estere: Anzani, Benelli, Beta, Bianchi, Bsa, Della Ferrera, Ducati, Frera Ganna, Gilera, Guzzi, Innocenti, Iso, Mondial, Morini, Mv Augusta, Norton, Parilla, Piaggio, Puch, Scot, Sertun, Taurus, Temple, Triumph, Zundap. Ogni pezzo è auto costruito, occorrono almeno 4 ore al giorno per oltre un mese per realizzare un modello che non è un blocco fisso ma dinamico con un manubrio che sterza, le leve funzionanti, le ruote che girano. "Ogni modello prevede - come racconta Balilla - l’uso di legni diversi perché ogni legno ha la sua funzionalità adatta a: fanale, forcella, leve, manubrio, parafango, ruote, serbatoio, testata". Negli anni sono stati esposti solo una volta a Venturina dove, oltre che dai visitatori, vennero apprezzati enormemente da parte degli addetti ai lavori, principalmente modellisti navali, che pur abituati a lavorare sulle minuterie, non riuscivano a capacitarsi di quanto realizzato da Balilla.