Il giallo di via Giordania Tornano le ruspe Accertamenti su un osso

Ieri mattina è iniziata la pulizia dell’area dalla vegetazione infestante. Martedì sarà conferito l’incarico per estrarre il dna sull’unico reperto trovato.

Il giallo di via Giordania  Tornano le ruspe  Accertamenti su un osso

Il giallo di via Giordania Tornano le ruspe Accertamenti su un osso

Resta ancora avvolta nel mistero la vicenda del presunto occultamento di cadavere di cui sarebbe accusato Michele Rossi, da tutti conosciuto come "Ape". Il decreto di perquisizione domiciliare e personale a carico dell’uomo è avvenuta il 19 maggio nel terreno dove l’uomo abita nelle campagne di via Giordania, nella zona artigianale nord del capoluogo maremmano: in quel giorno, grazie a cani molecolari, pale, rastrelli e escavatore dell’Esercito non fu trovato praticamente niente. A parte un piccolo ossicino di circa 6 centimetri sotterrato in quello che l’uomo aveva vangato qualche giorno prima per piantare i carciofi. Ed è proprio su quel piccolo reperto che le attenzioni degli inquirenti sono sono focalizzate: martedì 30 infatti è stata fissata dalla Procura di Grosseto una richiesta di accertamenti tecnici e non ripetibili su quel piccolo reperto osseo. Due i periti che sono stati nominati dal sostituto procuratore Valeria Lazzarini. Quel giorno sarà conferito l’incarico (al qualche dovrà partecipare anche un perito nominato dall’indagato) per analizzare a tirare fuori magari il dna da quell’osso, che a prima vista è sembrato di essere animale.

L’indagine dunque va avanti: i carabinieri della Procura grossetana hanno chiaro che in quel terreno qualcosa deve essere accaduto.

Infatti ieri pomeriggio sono arrivate nuovamente le ruspe che hanno iniziato a ripulire dalle erbacce e dall’alta vegetazione tutta la zona. Il motivo? Non si sa con certezza, ma sicuramente si ricomincerà a scavare appena le condizioni lo permetteranno di nuovo.

La pioggia che è caduta questi giorni ha reso infatti quella zona un vero e proprio pantano. "Credo che la decisione di questo sia stata presa dal Comune su input della Procura – ha detto Livio Sammatrice, legale di Michele Rossi – il decreto di perquisizione non c’è e dunque questi mezzi non possono entrare ovunque.

Comunque rimaniamo a disposizione". L’avvocato comunque va dritto per la sua strada e ieri effettuato una richiesta al sostituto procuratore Lazzariini: "Michele Rossi deve comunicare con il Pm - ha detto – e hon chiesto che venisse ascoltato. Non abbiamo nulla da nascondere". Tutto ruota intorno a quella "soffiata", però, che per gli inquirenti è definita "molto credibile".