
Il futuro prossimo dell’agricoltura. Distretto biologico: passi avanti. Nuovo incontro con le aziende
Il Distretto biologico delle Colline del Fiora e dell’Amiata sta prendendo forma e si sono svolti alcuni incontri con gli agricoltori del territorio, titolari di aziende biologiche. In tempi rapidi i Comuni interessati da questo percorso hanno intrapreso un cammino di condivisione e crescita. L’obiettivo è comune, cioè valorizzare le produzioni biologiche di qualità.
"Siamo nella fase propedeutica alla costituzione – commenta Massimo Galli, sindaco di Roccalbegna, uno dei cinque Comuni coinvolti in questo percorso – e la risposta delle aziende si sta registrando. C’è molto interesse".
Al primo incontro che si è svolto a Pitigliano c’è stata una bella partecipazione e anche al secondo, a "Casa Roccalbegna" sono state circa 20 le aziende del territorio che hanno aderito.
"A chi ha assistito a questi incontri– prosegue Massimo Galli – verranno inviati i moduli via mail con i quali si chiederà l’adesione al Distretto biologico. A Casa Roccalbegna abbiamo ospitato aziende di Castell’Azzara, Roccalbegna e Semproniano".
Questo è il secondo distretto biologico della provincia di Grosseto, il nome, almeno in via ufficiosa è "Distretto biologico Aldobrandesco" e abbraccia cinque comuni che sono Castell’Azzara, Pitigliano, Roccalbegna, Sorano, Semproniano e un totale di 392 aziende biologiche certificate. Il comune con il numero maggiore di aziende biologiche certificate ce l’ha Pitigliano con 121 aziende e una superficie agricola utile (Sau) coltivata a bio del 40,3%.
Il comune con la maggiore superficie agricola utile Sau coltivata a bio è invece la possiede Roccalbegna con il 60,59%.
"Abbiamo sul territorio ben 87 aziende bio certificate – prosegue Galli – e il Distretto biologico sarà un’azione che le valorizzerà, come del resto valorizzerà le produzioni locali".
Anche gli altri Comuni che andrebbero a comporre il distretto hanno un buon numero di aziende biologiche, Semproniano ne ha 63, Castell’Azzara 15 e Sorano 106.
Questi sono numeri provvisori, possono variare, anche perché molte aziende stanno lavorando con l’obiettivo di convertirsi al biologico.
Nicola Ciuffoletti