Il cibo che verrà: dalla padella alla stampante E dal grano al grillo il "salto" sarà breve?

Aumenta il fabbisogno di cibo e gli studiosi sono già a lavoro con idee rivoluzionarie.

Il cibo che verrà: dalla padella alla stampante  E dal grano al grillo il "salto" sarà breve?
Il cibo che verrà: dalla padella alla stampante E dal grano al grillo il "salto" sarà breve?

La Fao ha stimato che nel 2050 il fabbisogno di carne raggiungerà un volume non sostenibile dalla produzione degli allevamenti. Prende piede l’idea della carne coltivata che si produce in laboratorio, all’interno di bioreattori, dopo prelievo di cellule staminali dall’animale di cui si vuole ri-creare la carne.

La "coltivazione" di proteine animali senza allevamento né macellazione strizza l’occhio anche agli scettici del consumo di insetti, altra ottima fonte di proteine a basso costo e di facile produzione. Allevare insetti ha un costo inferiore rispetto ad altri allevamenti, richiede una quantità minore di acqua e di suolo e non inquina.

Dopo il recente via libera dell’Unione Europea ai prodotti a base di insetto, sembra proprio che essi possano trovare posto nelle nostre tavole.

Ma le novità non sono finite: alghe, lieviti, funghi e microalghe si preparano a diventare protagonisti della lotta alla fame e alla malnutrizione proteica. Sembra tutto così semplice e favorevole!

Ma ce la faremo a sostituire il pollo della nonna con un bel piatto di grilli? Un hamburger di chianina con uno di carne coltivata? È presto per dirlo, ma scommettiamo che contro i grilli il cinghiale vincerà a zampe basse.