I ristoratori e il pranzo di Natale: "La qualità fa la differenza e i clienti sono più esigenti"

Gli operatori del settore ci hanno fatto alcune anticipazioni su quello che porteranno in tavola ma non nascondono le difficoltà legate alla recessione e ai costi delle materie prime .

I ristoratori e il pranzo di Natale: "La qualità fa la differenza e i clienti sono più esigenti"

I ristoratori e il pranzo di Natale: "La qualità fa la differenza e i clienti sono più esigenti"

Grande attesa e tanti preparativi per il pranzo di Natale e per il cenone di Capodanno non solo per chi apparecchierà le tavole di casa ma anche per i ristoratori. Cosa proporranno i locali del grossetano? Le prenotazioni sono in linea con gli anni passati? E sopratutto, c’è ancora l’usanza di mangiare fuori per le festività? "Sarà il ventisettesimo Natale che festeggeremo con i clienti – esordisce Emilio Signori della Locanda La Luna di Tirli –. Torneremo dopo quattro anni di assenza a presentarci per le feste". La locanda ha aperto nel maggio del 1997. "Per noi – spiega Signori – il Natale è il format della gioia. Per quest’anno abbiamo una novità, un viaggio indietro nel tempo con qualche ricetta retro nel menù. Proporremo ricette anni ‘80 come l’insalata russa. Purtroppo, per noi imbastire un pranzo di Natale non è così semplice. Siamo arrivati al limite dei prezzi. Sotto questo punto di vista non sento una grande aria natalizia. Mi auguro per il prossimo anno più spirito di collaborazione. L’usanza di mangiare al ristorante per Natale è aumentata dal momento che prima si mangiava fuori casa qualche volta in più, e ora si va fuori spesso solo per questa festività e per altre poche occasioni. Sono anni complicati. Il mondo della cucina è cambiato, c’è una sana concorrenza, è la macchina che fa muovere lo spirito giusto".

"A Natale c’è tanto afflusso – afferma Andrea Greco de "Il Carrettino" – vengono tante famiglie, vere riunioni familiari dei grandi raggruppamenti. Per Capodanno ci sarà un menu alla carta mentre a Natale saranno proposti tre menu: mare,terra e vegano. Le novità? Capesante al pistacchio e caponata di tonno. Il nostro cavallo di battaglia sarà il tortello pistacchioso e bottarga." Il locale ha aperto 17 anni fa e propone cibo senza glutine. Sarà il primo 100% glutenfree in Europa. Altro punto di forza: i sapori della Sicilia, terra di provenienza di Greco, infatti in tutti i piatti c’è lo "zampino" siciliano. "A tavula è comu ‘a trazzera – afferma Andrea –. La tavola è come la strada… è di tutti. Infatti puntiamo sull’ inclusività con un mondo di alternative". Poi prosegue: "Con l’arrivo del nuovo anno mi aspetto che le persone apprezzino di più il nostro umile lavoro. Per colpa dei social le persone pretendono troppo. Più sostanza e meno apparenza".

"Abbiamo delle sorprese per queste festività – afferma Moreno Cardone dell’Uva e il Malto–. Di solito a Natale usa cucinare i cappelletti di carne in brodo, noi li faremo con il pesce". Il locale di via Mazzini, aperto da venti anni, propone pesce pescato dell’Argentario. "A Natale e Capodanno serviremo un menù di pesce. C’è richiesta. La tradizione rimane per la vigilia a casa, dato che le famiglie vogliono passarla scartando i regali insieme. Rispetto all’anno scorso c’è stato un calo di cene aziendali, a causa della recessione economica. Dobbiamo stare attenti ai costi, ma ci tengo a mantenere alta la qualità dei miei prodotti. Mi aspetto di vedere persone che stiano volentieri a tavola, con il sorriso. Il mondo della cucina si è evoluto, si è alzata l’asticella. Il cliente preferisce uscire una volta in meno ma vuole mangiare bene".

Un mazzo di chiavi nuove per la storica La Buca di Talamone con 60 anni di attività, che inaugura domani il suo nuovo locale in via Gramsci a Grosseto. "La mano rimane la stessa. Gli spaghetti alla vongole non hanno bisogno di rivisitazioni. Alcuni piatti non vanno toccati – afferma il titolare Marco Carpano – più tradizione e meno innovazione". "Come da tradizione – prosegue – a Natale saremo chiusi, mentre a Capodanno proporremo un menu di pesce. Abbiamo una novità sui fornelli, i paccheri con il San Pietro, la bottarga e i fiori di zucca.Ci auguriamo per l’anno nuovo che il lavoro possa migliorare sempre di più e che i ristoranti vengano apprezzati insieme alle cucine nostre di tradizione toscana. Il mondo della cucina è mutato da quando le licenze sono state liberalizzate. Non è mai stata creata – conclude – una concorrenza al rialzo ma al ribasso".

Maria Vittoria Gaviano