
Pier Luigi Piro, presidente della cooperativa «I Pescatori» di Orbetello, resta molto preoccupato per le condizioni attuali della laguna e per il futuro Nel 2024 c’è stata una riduzione del pescato del 35 per cento
I Pescatori di Orbetello hanno chiamato i cittadini lagunari ad agire. Un flash mob per salvare la laguna. Perché lo stato delle cose in questo momento è tale che già nei prossimi mesi la situazione rischia di precipitare. E così attorno ai locali della cooperativa si sono ritrovati i cittadini di Orbetello, per capire prima di tutto come stanno le cose.
"Abbiamo preso questa iniziativa – spiega il presidente dei pescatori, Pier Luigi Piro – per far capire a tutti che la laguna non appartiene ai pescatori né al Ministero né della Regione. È di tutti i cittadini. E ci siamo sentiti in dovere di portare all’attenzione di tutti il rischio che stiamo correndo, di andare incontro a un’altra catastrofe. La stagione calda è già dietro l’angolo e le condizioni in cui si trova la laguna, come le ha descritte il biologo Mauro Lenzi, sono critiche. Già con i primi caldi rischieremo una nuova catastrofe".
L’allarme lanciato dal biologo si riferisce a diversi elementi osservati in questo periodo, tra qui un banco algale esteso per circa quattrocento ettari, per un peso complessivo di diverse decine di migliaia di tonnellate di alghe, che è morto e si è depositato sul fondo, fornendo nutrimenti a quei batteri che mettono in moto i processi di anossia. Sono ancora conseguenze di quanto avvenuto la scorsa estate, probabilmente la più critica di sempre, sia per l’estensione del fenomeno sia per gli effetti immediati sia per le conseguenze che ancora sono in atto.
"Non siamo in grado di capire cosa si stia facendo in questo momento – afferma Piro –, ma la sensazione è che sia tutto fermo. Interventi strutturali non ne sono stati fatti. Nessuno dice più niente per paura di assumersi responsabilità". La cooperativa dei pescatori ha registrato quest’anno il 35 per cento in meno di pescato. Se la laguna non sarà ripopolata sarà la fine, perché la scorsa estate sono morti gli avannotti ‘seminati’. "Ma quest’anno rischiamo uno scenario ancora peggiore – ribadisce Piro – e non possiamo certo aspettare il consorzio, perché serve una soluzione immediata. Serve una struttura commissariale che abbia base a Orbetello e che sia in grado di intervenire in emergenza. Scavare i canali, raccogliere alghe e riattivare Patanella per essiccarle. Servono battelli. Ma la politica è assente, assistiamo solo a un rimbalzo di responsabilità".
Riccardo Bruni