REDAZIONE GROSSETO

"Grosseto: Capecchi (Cia) ammette incertezze e difficoltà nel settore agricolo"

Il presidente della Cia Grosseto, Claudio Capecchi, descrive una situazione agricola incerta e difficile nel 2023, con danni causati dal cambiamento climatico, prezzi in calo, costi in aumento e complesse dinamiche con la GDO. La situazione appare tutt'altro che promettente, ma bisognerà attendere la conclusione della vendemmia e della raccolta delle olive per stilare un bilancio accurato.

"Grosseto: Capecchi (Cia) ammette incertezze e difficoltà nel settore agricolo"

Incertezze e difficoltà, sono state queste le parole maggiormente utilizzate dal presidente dia Cia Grosseto, Claudio Capecchi, nel corso della sua analisi del settore agricolo nel 2023. Incertezze perché il cambiamento climatico ormai determina i risultati del lavoro nei campi, incertezze perché le reali ricadute delle norme contenute nella nuova Pac non sono ancora chiare, incertezze perché i costi di produzione sono in aumento, creando volatilità e forti speculazioni. Difficoltà perché il reddito dato dalla terra è sempre più risicato e perché scegliere di fare l’agricoltore oggi è sempre più complicato e non favorisce l’auspicato e necessario ricambio generazionale.

"L’annata agricola 2023 – spiega il presidente – è stata caratterizzata da una serie di ostacoli che hanno colpito un settore già in crisi da diversi anni. Da una parte le intemperie che hanno causato danni significativi alle colture, dall’altra il crollo dei prezzi di alcune produzioni, sommati all’incremento dei costi e alle complesse dinamiche con la Grande distribuzione organizzata, hanno ulteriormente complicato la situazione. Per stilare un bilancio accurato, è necessario tuttavia attendere la conclusione della vendemmia e della raccolta delle olive, anche se, ad oggi, la situazione appare tutt’altro che promettente". Nel settore viticolo le piogge primaverili hanno fatto proliferare le malattie fungine con importanti conseguenze negative per tutto il settore. Quello olivicolo ha, anch’esso, subito le conseguenze di un clima avverso nella fase dell’allegagione e ora, come se non bastasse – chiude Capecchi –, serve un’attenzione particolare perché il caldo umido rischia di far proliferare la mosca olearia e con questa i danni conseguenti".