Quello che doveva essere il luogo sicuro, è stato il terreno della sua fine. Shila, femmina di pastore maremmano di 7 anni, è stata freddata con colpo di arma da fuoco in testa e gettata in fosso, a 100 metri dall’ovile che proteggeva dai predatori. Il cane era di Eleonora Paganucci, titolare dell’omonima azienda che si trova in località Poggi La Bella. A ritrovare il cane è stato il compagno della ragazza. Il pastore Maremmano aveva in testa un sacco nero. Il cane verrà portato all’istituto Zooprofilattico e la proprietaria ha presentato denuncia ai carabinieri.
"Non posso dire molto, ci sono indagini in corso. Il foro presente sull’animale lascia pensare che sia stato sparato un colpo di pistola – spiega Eleonora Paganucci –. Shila era un cane docile, ucciderla è stato un gesto vile, chi ha sparato ha voluto colpire la nostra azienda e noi. Il cane è stato ritrovato in un fosso, vicino a casa, abbiamo avuto la conferma che fosse Shila leggendo il codice del microchip".
Eleonora ha circa 300 pecore da latte e 15 cani da guardia per difenderle dai predatori.
"Negli ultimi due anni ci hanno segnalato per maltrattamento degli animali – spiega –. Abbiamo avuto controlli ed è stato accertato che non era vero nulla, forse erano avvertimenti". La proprietaria non esclude l’ipotesi che qualcuno abbia voluto farsi giustizia da solo: "Evidentemente il cane è stato ammazzato per darmi una lezione, perché Shila dava fastidio". La speranza che si risalga al colpevole del gesto è anche di Francesca Barzagli (nella foto), presidente della cooperativa DifesAttiva di cui fa parte l’azienda di Eleonora.
"Un gesto che ci rimanda ai film di mafia – commenta Barzagli –. Shila è stata giustiziata con un gesto vile. Così non muore solo un cane da protezione, così inizia una faida. Ora vogliamo vedere le istituzioni, gli enti, le associazioni prendere una posizione. Chi deve controllare e indagare lo faccia, le autorità sono già state informate".
Nicola Ciuffoletti