REDAZIONE GROSSETO

Giorgieri guida la Conferenza Donne democratiche

Mirjam Giorgieri è la nuova portavoce della Conferenza delle Donne democratiche di Grosseto, con Monica Paffetti e Lauretta Bianchi delegate regionali e Gabriella Capone candidata nazionale. Il Congresso delle democratiche ha sottolineato l'unità nel lavorare insieme per la parità di genere e la risoluzione dei problemi sociali. Temi chiave includono salute, lavoro, violenza sulle donne e inclusione.

Mirjam Giorgieri è la nuova portavoce della Conferenza delle Donne democratiche della provincia di Grosseto. Monica Paffetti e Lauretta Bianchi sono le delegate al livello regionale e Gabriella Capone è la candidata alla Conferenza nazionale. Candidate unitarie ed elette per acclamazione dal Congresso delle democratiche riunitosi a Grosseto "perché su questi temi – ha sottolineato la nuova portavoce – tra noi non ci sono divisioni e si lavora tutte assieme".

Il Congresso delle democratiche si è trasformato in un momento di incontro e conoscenza reciproca, di scambio di esperienze ed idee. Ricco e articolato il documento con cui Mirjam Giorgieri, assessora e segretaria del circolo Pd di Follonica, ha delineato la rotta per la Conferenza, un cammino che prosegue nel solco già percorso da Margherita Ambrogetti Damiani, portavoce uscente ringraziata da tutte per il lavoro fatto. La chiave è la lettura dei tanti nodi della società italiana alla luce della questione femminile "perché conquistando la parità si risolveranno i problemi della società nel suo complesso": progettare città e paesi accoglienti per tutti e per tutte; coniugare il diritto alla salute alla luce della questione di genere; battersi per il superamento del gender gap nel mondo del lavoro che vede le donne sottopagate e quindi più povere e dipendenti; pretendere servizi come asili nido o congedi paterni; ottenere che amministrazioni pubbliche e grandi aziende del territorio si dotino di un bilancio di genere. Continuare poi ad impegnarsi perché differenza, sessualità ed affettività siamo temi vivi della formazione scolastica e culturale; aver ben chiaro che la sostenibilità è fortemente femminista; combattere la violenza sulle donne sapendo che non è un problema di polizia, ma culturale; battersi per i diritti; essere nelle istituzioni "perché esserci fa la differenza"; promuovere il linguaggio di genere perché "siamo come parliamo"; lavorare per l’inclusione; volere la "pace come atto rivoluzionario", volere una lista "aperta", visto che ciascuna delle democratiche è invitata ad arricchirla.