REDAZIONE GROSSETO

Studente perugino costruisce penne in plexiglas

Francesco Cotana, 23 anni, è anche calligrafo. "La scrittura a mano non deve andare persa, è una forma d'arte e di meditazione"

Francesco Cotana

Perugia, 5 luglio 2020 - "La scrittura a mano non deve andare persa, è una forma d'arte e di meditazione". Tornio, sgorbia e pazienza. E' un lavoro certosino e delicato, quello dell'artigiano di penne. Un mestiere antico in via di estinzione che Francesco Cotana, studente perugino di ingegneria edile-architettura, ha riscoperto a partire da una passione nata quasi per caso. Stupisce che a farlo sia un nativo digitale classe 1997, ma Francesco un elemento di innovazione in quest'arte millenaria l'ha introdotto. Le sue penne con pennino obliquo, fabbricate interamente da lui a casa, sono in plexiglas e vengono decorate con resine marmorizzate, metalli, foglie d'oro o altri materiali preziosi e colorati. Ne esce un prodotto originale, un mix di antico e moderno, che Francesco vende quasi esclusivamente online, tramite il suo sito e il suo profilo Instagram.

I suoi clienti vivono prevalentemente all'estero, soprattutto negli Stati Uniti e nel Sud-est asiatico, sono in maggioranza donne appassionate di calligrafia o collezionisti in cerca della penna originale. "Il plexiglas è duro da lavorare, ci vuole molto tempo, mentre le resine che inserisco devono stare molte ore ad asciugare - racconta - riesco a fare pochi pezzi al mese, ma piu' che il guadagno, mi ripaga la soddisfazione di sapere che un calligrafo dall'altra parte del mondo tiene in mano una mia penna".

Francesco e' artigiano da quando aveva 18 anni e si e' appassionato all'arte della calligrafia. A scuola aveva una grafia che definisce "orribile, incomprensibile a tutti" e cosi' si e' messo in testa di cercare un modo per migliorarla. Una banale ricerca su Google gli ha aperto il mondo dei calligrafi, con cui e' stato amore a prima vista, per lui che si definisce "un creativo con la passione per la storia". Studiare calligrafia, in realta', non l'ha aiutato a scrivere i suoi appunti in forma piu' chiara, ma in compenso ne ha fatto una passione. "E' disegno, e' una forma d'arte - spiega, entusiasta - scrivere a mano e' una sorta di forma di meditazione. Proprio perche' siamo ormai cosi' disabituati a farlo, puo' esercitare un fascino ancora piu' forte". Francesco ha studiato da autodidatta, poi ha seguito i primi corsi con calligrafi internazionali.

E mentre, grazie al passaparola, scrivere per matrimoni ed eventi diventava un lavoretto utile a mantenersi gli studi, Francesco andava alla ricerca della penna perfetta, fino all'idea di farsi regalare dai suoi genitori il primo tornio. Era ancora in quarta liceo quando ha iniziato a provare. "Mi piaceva moltissimo l'idea di scrivere con una penna fatta da me e quelle che mi piacevano erano troppo costose - ricorda - i primi tempi dopo scuola mi mettevo al tornio per ore. Si parte da un cilindro di plexiglas, si mette nel tornio, poi con la sgorbia, una sorta di cesello, si scava il materiale in eccesso. Quando la penna e' pronta, va lucidata e decorata". Il primo pezzo artigianale ha avuto grande successo e dopo un'estate intera a esercitarsi, a nemmeno 19 anni Francesco ha aperto il suo negozio online.

Oggi di anni ne ha 23 ed e' ormai vicino alla laurea. In programma ha un dottorato in storia dell'architettura, ma ad abbandonare tornio e penne non ci pensa. "Dedico gran parte del mio tempo allo studio, ma la scrittura e' parte di me, e' un modo per prendersi un momento di pausa dalla frenesia quotidiana. E' un atto semplice, che sappiamo fare tutti, ma ha regole molto rigide, ti da' la possibilita' di staccare, rilassarti e pensare solo ai segni che fai sulla carta". Il suo stile preferito e' "il corsivo americano, l'Engrosser's Script, un'interpretazione americana del corsivo inglese, che unisce alla classicita' degli stili antichi l'eleganza del corsivo". Ma la calligrafia, aggiunge Francesco, "e' affascinante anche perche' riflette la psicologia collettiva dei periodi storici. Ogni epoca ha la sua scrittura". Ma allora oggi, che su carta non si scrive quasi piu', qual e' il nostro stile? "Siamo in un'epoca individualista - risponde - direi non solo uno ma tanti, diversi e frammentati".