REDAZIONE GROSSETO

Follonica, una targa alla memoria E’ dedicata a militari internati

La ricerca, condotta dall’Isgrec di Grosseto, ha portato alla luce ventinove nomi di persone nate nella città del Golfo. All’inaugurazione il sindaco Andrea Benini e anche i ragazzi e le ragazze delle scuole

78 anni fa, il 27 gennaio 1945, l’esercito russo abbatteva i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz. Dal 2000, con apposita legge il Giorno della Memoria. Follonica, in occasione dell’anno del suo centenario, ha voluto celebrare questa ricorrenza in un modo particolare, inaugurando una targa dedicata alla memoria dei militari internati italiani di Follonica, gli Imi, ovvero quei militari deportati nei campi tedeschi per aver rifiutato l’arruolamento nell’esercito della Repubblica sociale Italiana. La targa si trova sulla facciata del palazzo comunale e questa mattina è stata scoperta dal sindaco Andrea Benini di fronte ai ragazzi e alle ragazze delle scuole e ai tanti parenti degli Imi follonichesi invitati alla cerimonia. All’inaugurazione hanno preso parte Ilaria Cansella, direttrice dell’Isgrec di Grosseto, Claudio Bellucci, presidente dell’Anpi locale, e Rino Magagnini, iscritto Anpi che ha dato un grande aiuto nella ricerca storica. Alla ricerca ha contributo anche il consigliere comunale Giacomo Manni. La scelta degli Imi è stata un atto di vera e propria Resistenza al fascismo e per questo motivo l’Amministrazione comunale di Follonica da tempo ha incaricato l’Isgrec di svolgere una ricerca storica sulla vicenda, con il sostegno e la collaborazione della Sezione Anpi di Follonica. Sono circa 600 mila i prigionieri militari italiani che furono deportati, internati e, spesso, assassinati. La ricerca condotta dall’Isgrec ha portato alla luce 29 nomi di militari follonichesi che adesso sono stati riportati sulla targa commemorativa. La celebrazione di questa mattina è stata preceduta da un intervento delle ragazze e dei ragazzi della scuola Arrigo Bugiani che hanno presentato un lavoro sulla Memoria al quale hanno lavorato a partire dall’inizio dell’anno scolastico. In particolare sono state fatte delle letture tratte dal libro di Liliana Segre, Scolpitelo nel vostro cuore, e dal libro di Daniela Palumbo, Le valigie di Auschwitz. "Ringraziamo tutte le famiglie che hanno aperto le loro case e ci hanno messo a disposizione i loro ricordi – ha detto il sindaco Andrea Benini – In questo modo hanno permesso di dare un nome alla memoria degli internati. Memoria significa proprio questo: salvare i nomi, salvare l’identità delle persone. E accendere la luce sui nomi significa cancellare l’oblio, accendendo in questo modo una luce su di noi".