REDAZIONE GROSSETO

Follonica, Covid al distretto sanitario

Numerosi casi di positività tra i medici e operatori sanitari. Si pensa a rinforzi da mandare nel Golfo

Uno tsunami. Che porta il nome di Covid-19. Sì perchè il virus che sta crescendo giorno dopo giorno in tutte le zone della provincia e ha trovato in Follonica uno dei luoghi, purtroppo, più "fertili" dove sviluppare il contagio. Sono infatti oltre 150 le persone che sono risultate positive in queste ultime settimane al Covid. Una situazione che rischia di diventare difficile anche per le notizie, frammentarie, che arrivano in questi ultimi giorni. Con il numero dei positivi che cresce ora dopo ora, la cittadina del Golfo sta vivendo proprio in queste ore un allarme ancora più grave. Sono infatti decine, tra medici e personale sanitario, le persone che sono risultate positive agli ultimi controlli di routine fatti dalla Asl Sud Est. Particolarmente colpito è infatti il distretto sanitario, l’unico posto che racchiude ambulatori, posto di primo soccorso e la Croce rossa. E nel piazzale, proprio in queste ultime settimane, era utilizzato per effettuare i tamponi di controllo in "Drive Trough". Ogni giorno centinaia di persone in fila per effettuare l’esame oro-faringeo, l’unico necessario per stabilire con certezza la positività all’infezione da coronavirus.

L’infezione però, purtroppo, si è annidata tra quelle persone che quotidianamente svolgono un servizio necessario e fondamentale per il decorso della malattia e soprattutto il suo tracciamento. I primi mal di gola e successivamente la febbre che è comparsa a più di un operatore, sono stati il campanello d’allarme per iniziare il tracciamento specifico. Che ha dato risultati che nessuno voleva sentire: molte persone, tra cui anche alcuni medici, sono risultati positivi e quindi costretti a quarantena obbligatoria in attesa della negativizzazione che non arriva se non dopo 15 giorni, se il decorso procede nel miglior modo possibile. Una situazione difficile dunque che ha bisogno necessariamente di un’riorganizzazione. Serve infatti che il servizio dei tamponi non rallenti minimamente il suo importante tracciamento e non si esclude che l’Asl Sud Est in queste ore decida di mandare qualche "rinforzo" al distretto della cittadina del Golfo, che rischia di andare in sofferenza. Anche perché, non va dimenticato, che la struttura cura e monitora anche tutto il resto della popolazione che ha altre patologie. E non può rimanere indietro.

Matteo Alfieri