
Sono passati diciotto anni da quando il Comune di Orbetello ha acquistato l’area dell’ex Idroscalo, con l’impegno a rivalorizzarla.
Era il 2003, quando al termine di una lunga trattativa con il Demanio, l’Aeronautica militare e la Soprintendenza, il Comune acquistò l’area per poco più di un milione di euro.
Diciotto anni. La situazione oggi non è molto diversa da allora. A parte il fatto che non ci sono più le palme uccise dal punteruolo rosso.
Per una breve stagione il parco ha ospitato concerti, feste, spettacoli, mercatini. Fino a diventare un parcheggio, nei periodo di punta.
Di amministrazioni e ne sono passate diverse, ma ogni volta quella che vedrà iniziare i lavori è la prossima.
Tra le idee che si confrontano sull’argomento, quella di Vincenzo Caponi, di Idee in Comune Orbetello, che ha aderito alla coalizione di centrosinistra, è che resti un’area prima di tutto pubblica.
"Dopo due mesi dalla nostra adesione all’alleanza di centrosinistra – afferma – possiamo dire che le nostre speranze di contribuire come forza politica all’interno della coalizione e, come coalizione, di contribuire allo sviluppo della nostra comunità si sono molto rafforzate. L’Idroscalo è non solo un polmone per il nostro territorio e un ampio spazio verde, ma è anche un pezzo importante della nostra storia più recente. Una storia per qualche verso controversa e difficile da ripercorrere serenamente, ed è forse anche per questo che negli anni non siamo riusciti a trovare una visione comune".
Un limitato recupero delle volumetrie, la ristrutturazione e il potenziamento del circolo canottieri, il recupero di alcune strutture significative ancora esistenti. Cose attorno alle quali negli anni si è sviluppato un certo consenso. Anche per quel famoso museo delle Trasvolate Atlantiche di cui ancora non esiste un mattone.
"Siamo comunque convinti – afferma Caponi – che quell’area debba rimanere accessibile e fruibile a tutta la popolazione e per questo motivo dobbiamo basarci in primo luogo su fondi pubblici per la riqualificazione. La nostra posizione non è ideologica ma pratica, ben vengano anche capitali privati se utili e opportunamente inquadrati, in una partnership con il pubblico, purché l’eventuale gestione di attività private nell’area rimanga marginale. Un progetto generale a moduli, a seconda dei finanziamenti che riusciamo a ottenere, partendo dalla risistemazione del verde e dei locali della società canottieri".
Riccardo Bruni