Evento al Moderno. Gli "Incanti" tra sogno e realtà

Lo spettacolo unisce teatro e illusionismo con i sei migliori artisti Under 30 del settore.

Evento al Moderno. Gli "Incanti" tra sogno e realtà

Evento al Moderno. Gli "Incanti" tra sogno e realtà

Un viaggio straordinario al confine tra realtà e finzione, alla scoperta di un sorprendente mondo fatto di illusioni dal quale lasciarsi, letteralmente, incantare.

È "Incanti", lo spettacolo che unisce teatro e illusionismo contemporaneo in scena martedì alle 21 al teatro Moderno di Grosseto. Uno show capace di lasciare a bocca aperta un pubblico di ogni età e, al tempo stesso, fare riflettere sulla nostra natura umana e farci (ri)scoprire come, in fondo, siamo fatti anche noi della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

Scritto e diretto dal campione italiano di mentalismo Andrea Rizzolini e prodotto da Officine dell’Incanto, "Incanti" riunisce sul palco sei dei più giovani e premiati illusionisti italiani under 30: oltre a Rizzolini, in scena Dario Adiletta, Francesco Della Bona, Niccolò Fontana, Filiberto Selvi e Piero Venesia.

Sei personalità artistiche uniche, con background e abilità diverse tra loro, che per la prima volta si uniscono in uno spettacolo dall’intrigante drammaturgia: uno show suggestivo, elegante e ricco di colpi di scena che interroga sull’incanto, sulla sua vera natura e sull’importanza di saperlo coltivare nelle nostre vite.

Partendo dalle riflessioni di alcuni dei più grandi autori del teatro, tra cui Shakespeare, Cartesio, Goethe, Pirandello e tanti altri, il pubblico – parte attiva dello show – è chiamato a risvegliare il "fanciullino" che è in ognuno di noi per riscoprire nelle piccole cose la capacità di meravigliarci di ciò che troppo spesso diamo per scontato. "Incanti" vuole colmare il divario che da sempre separa l’illusionismo e il teatro, portando l’illusionismo al pubblico in una forma che non rinneghi il varietà e l’intrattenimento ma che prenda le mosse dal passato per rivendicare i palchi dei grandi teatri di prosa.

"Io sono convinto che un illusionista possa farsi carico di domande molto più profonde del semplice ’come ha fatto?’ – dice Rizzolini –. Credo che un illusionista, come ogni altro artista, sia qualcuno a cui chiedere, a cui domandare della nostra umanità e, specialmente in questi tempi, qualcuno a cui guardare in cerca di speranza".