Ecco "Riproviamoci". Nasce un nuovo percorso per le pratiche "riparative"

Sottoscritto un protocollo d’intesa tra Università di Siena, Provincia e Ordine degli avvocati. Verrà sperimentato un sistema di welfare comunitario per la gestione dei conflitti sociali.

Si chiama "Riproviamo" ed è il progetto, ideato dall’Ordine degli avvocati di Grosseto, dall’Università di Siena e dalla Provincia per la promozione delle pratiche riparative.

E’ stato firmato il protocollo d’intesa per sperimentare un sistema di welfare comunitario per la gestione dei conflitti sociali. Si tratterà di una serie di servizi e interventi tesi a migliorare il senso di benessere generale della comunità attraverso l’utilizzo delle prassi "riparative", che si caratterizzano per un diverso approccio verso le controversie, prestando particolare attenzione alle persone e alla comunità coinvolta, direttamente e indirettamente, nel conflitto. Saranno le istituzioni ad occuparsi della promozione di iniziative per favorire la diffusione di una cultura aperta alle pratiche riparative tra la cittadinanza, come convegni e seminari. Poi le "parti" e i "soggetti", che avranno interesse ad usufruire del servizio, potranno incontrarsi davanti a un mediatore-facilitatore, indipendente e imparziale, che, attraverso i programmi riparativi li aiuti ad affrontare e a riparare le conseguenze morali e materiali del "conflitto", attraverso il dialogo e l’ascolto reciproco. "Le pratiche riparative – ha iniziato Maura Mordini, del dipartimento di giurisprudenza di Siena – fanno crescere la società, migliorano le relazioni e riparare ai danni psicologici personali". "Questa iniziativa – ha detto Alessandro Oneto, presidente dell’ordine degli avvocati – crea un nuovo contenitore che cerca di risolvere la violazione dei diritti. Ovvero un nuovo percorso di mediazione tra vittima e presunto carnefice". "Crediamo molto in questo percorso – ha aggiunto Donatella Bigozzi, funzionaria della Provincia – Che di base durerà 5 anni ma vogliamo che abbia un’attività continuativa". "Un nuovo approccio alle controversie era necessario – hanno chiosato gli avvocati Romualdi e Cerboni – E questo è rivoluzionario. Mettiamo a confronto, su un piano paritario, le parti per il confronto".