Castiglione della Pescaia (Grosseto), 20 settembre 2024 – Si indaga a 360 gradi per capire i motivi della morte di Marisa Bosso, la turista torinese di 62 anni trovata riversa senza vita nella Diaccia Botrona, tra la Casa Rossa e l’Isola Clodia, nel Comune di Castiglione della Pescaia. Gli inquirenti, dopo aver ascoltato due volte il marito, ora attendono l’esito dell’autopsia per capire se si sia trattato di un malore, di un gesto estremo o di qualcosa di diverso.
Quello che si sa per certo è che la donna veniva spesso in vacanza da queste parti. E che la zona la conosceva molto bene. Proprio il marito, nella serata di mercoledì 18 settembre, aveva dato l’allarme della scomparsa della moglie che alle 10.30 era andata a fare una passeggiata sul lungomare prima di scomparire nel nulla. La donna, in ferie da qualche giorno a Punta Ala, stava passeggiando quando è sparita senza lasciare traccia. Era stata poi la Prefettura ad attivare il piano per la ricerca delle persone scomparse.
La tragica scoperta è stata fatta ieri mattina in un’insenatura. Il corpo senza vita della donna stava galleggiando nella Diaccia Botrona, in una zona che rientra nel territorio comunale di Grosseto. L’allarme è arrivato ai carabinieri nella mattinata di ieri che sono intervenuti immediatamente. Le conferme sull’identità della donna sono arrivate poi nel primo pomeriggio di ieri, dopo che il marito ha riconosciuto la moglie.
Alcuni testimoni raccontano di averla vista camminare lungo l’argine del canale, ma quello che è successo in seguito è ancora avvolto nel mistero. Si ipotizza un malore, ma non si esclude il gesto estremo. Resta tuttavia da capire cosa ci facesse lì, così come restano da chiarire gli orari. La donna si trovava in una zona difficilmente raggiungibile, quasi completamente coperta di fango. Un mistero su cui l’autopsia, forse, potrebbe fare maggiore chiarezza.