
"Era leggittimato a pubblicare dei video al fine di proporre la propria versione dei fatti, riproducendo anche stralci di puntate". Sono queste le parole che usa il giudice Sergio Compagnucci, che ha disposto l’archiviazione del procedimento contro Antonio Degortes, figlio del fantino "Aceto" e titolare della discoteca La Capannina di Castiglione. L’imprenditore era stato denunciato per violazione del diritto di autore da Davide Parenti, direttore di Italia 1 e Antonio Salvatore Monteleone, una delle "Iene". Già il pm aveva chiesto l’archiviazione. Il giudice delle indagini preliminari ha dunque dichiarato l’inammissibilità archiviando di fatto il procedimento. La querela di Degortes era stata fatta dopo la puntata delle Iene sulla morte di David Rossi e dei presunti "festini", dove si faceva il nome anche dell’imprenditore come partecipante. Lo stesso Degortes aveva creato un blog "Il dito nell’occhio" nel quale aveva iniziato a pubblicare video per dare una sua interpretazione alla vicenda. Secondo Parenti e Monteleoni Degortes non aveva diritto a trasmettere quegli stralci delle puntate. Ma il giudice ha ritenuto condivisibile la tesi della difesa che sosteneva la legittimazione a pubblicare il video. La visualizzazione del logo sono riconducibili al diritto di critica. "Lo scopo perseguito da Degortes – scrive il giudice – è quello di criticare l’impostazione delle inchieste delle Iene, mettendone in evidenza le contraddizioni e gli espedienti utilizzati per far breccia sull’opinione pubblica".