REDAZIONE GROSSETO

Dalla "Miniera a memoria" si passa ai "Luoghi del Tempo"

Domani a Ribolla. David Riondino ricorda. Bianciardi e la strage del 1954. per l’esplosione nel pozzo

A Ribolla quello che sta per arrivare è un fine settimana all’insegna della cultura e del teatro, nel ricordo del 68esimo anniversario della strage in miniera accaduta nelle campagne della frazione di Roccastrada, il 4 maggio del 1954. Domani e domenica sono due giornate intense perchè si conclude l’edizione 2022 "La miniera a memoria" e contemporaneamente si apre la rassegna "I Luoghi del tempo", il Festival di suoni, storie e sapori che tocca alcuni dei luoghi più affascinanti della Maremma. Domani, alle 18, a Pozzo Camorra ad aprire il cartellone de "I Luoghi del tempo" sono Davide Riondino (attore), Giovanni Guidelli (regista) e Fabrizio Boldrini (storico) che coordinati da Flavio Fusi (giornalista) interverranno nell’ambito dell’appuntamento "Bianciardi e i minatori di Maremma". Alle 19 concerto di Boosta. All’anagrafe Davide Dileo, Boosta è il co-fondatore e tastierista dei Subsonica, da qualche anno ha intrapreso l’attività da solista come DJ, autore (Mina, Skin, Malika Ayane) e produttore. Seguirà un aperitivo con degustazioni di prodotti tipici e vini del luogo. La location, Il pozzo Comorra appunto, è un luogo significativo, tristemente noto per la tragedia mineraria avvenuta nel 1954 e si trova su di una piccola collina a due chilometri dal paese di Ribolla, all’interno della Tenuta Rocca di Montemassi.

Domenica, alle 21, nei locali dell’ex cinema Mori andrà in scena lo spettacolo teatrale "La solita zuppa" di Luciano Bianciardi a cura di Riccardo Rombi, con Maria Cassi e Leonardo Brizzi. L’organizzazione dell’evento è a cura di Emilia Paternostro – Produzione Compagnia Catalyst. Per informazioni e prenotazione biglietti (prezzo unico 5 euro) è possibile chiamare il 347 1177230. Per maggiori informazioni su entrambi gli spettacoli, consultare il sito internet del comune di Roccastrada: www.comune.roccastrada.gr.it sezione Eventi.

Nicola Ciuffoletti