Cosa facevano i nostri nonni per conservare

Sale, strutto di maiale, semola di grano ma anche aceto e olio. Tutti i trucchi del passato

I frigoriferi come li conosciamo oggi, iniziarono a diffondersi dopo la seconda guerra mondiale, per cui il sale continuò e continua ancora ad essere usato come importante sostanza per conservare i cibi, in particolare la carne di maiale.

Ma anche altre sostanze conservanti venivano usate nel nostro territorio per mantenere i cibi a lungo, fra queste – ad esempio – lo strutto di maiale o sugna, con il quale si conservavano piccole parti di carne e i fegatelli.

La semola di grano per conservare due, tre mesi le salsicce. L’olio, l’aceto e il sale cidrico per le conserve di pomodoro o salse.

Le salse di pomodoro erano di due tipi: una cremosa che veniva conservata dentro a delle caraffe; un’altra più solida, dura, fatta essiccare al sole e poi tagliata in panetti, simili a piccole saponette.

In alcuni paesi, infine, vi erano delle "neviere" o "ghiacciaie", buche o scantinati in cui veniva portata la neve invernale e lì mantenuta coprendola con delle fascine o con la paglia.

All’occorrenza questa neve veniva fatta a pezzi e venduta.