REDAZIONE GROSSETO

Contro la pesca a strascico arriva il robot "Zeno"

Greenpeace e l’ateneo di Pisa insieme per contrastare il fenomeno. Primo test nei fondali di Castiglione

Greenpeace e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa assieme per contrastare il fenomeno della pesca a strascico illegale nei fondali delle aree protette. È questo lo scopo della collaborazione, appena avviata. Nei giorni scorsi, i ricercatori hanno effettuato un primo test nei fondali di Castiglione della Pescaia e le attività proseguiranno nei prossimi mesi nella zona foce dell’Ombrone e nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. "La pesca a strascico – spiega Alessandro Giannì di Greenpeace – è consentita solo lontano dalla costa e ovviamente è vietata nelle aree protette. La pesca a strascico illegale causa danni gravissimi alla biodiversità, perché le reti vengono trainate "grattando" il fondale". Il monitoraggio viene effettuato tramite un drone subacqueo, che si chiama "Zeno" autonomo e dotato di telecamera, in grado di rilevare i solchi lasciati dalle reti, e quindi individuare avvenute attività illecite in aree protette. Zeno fa parte dei laboratori CrossLab, frutto di una strategia di sviluppo e azione del Dipartimento orientata a mettere tecnologie avanzate a disposizione di associazioni e Ong.