"Con questo rapporto ci vengono consegnate sfide su cui lavorare e target su cui concentrarsi per correggere il tiro e dare risposte sempre più adeguate alle esigenze diversificate, in questo caso, delle province di Arezzo e Grosseto, una più vocata alla manifattura, l’altra più all’agricoltura. Siamo per questo davvero riconoscenti ad Ocse che ha scelto la Toscana per la sua analisi e auspichiamo di poter collaborare ancora in futuro". Così Leonardo Marras, assessore regionale all’economia e al turismo commenta il dossier Ocse. "Lo strumento che ci offre è per noi molto utile – prosegue Marras – dal momento che abbiamo messo a disposizione delle aree rurali un terzo della programmazione dei fondi europei: entro il 2027, infatti, impiegheremo 4 miliardi di euro, di cui il 30% sono destinati ad aree riconosciute nella strategia nazionale delle aree interne tra cui, in provincia di Grosseto, l’Amiata, le Colline del Fiora e le Colline metallifere".
"Il rapporto Ocse, oltre a fotografare lo stato attuale, fornisce delle raccomandazioni a ciascuna provincia oggetto di studio – aggiunge Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto –. Nel caso del nostro territorio, invita a sfruttare al massimo tutte le sinergie, comprese quelle con i territori confinanti, come avviene per la produzione manifatturiera della provincia di Grosseto collegata al distretto del cuoio di Siena".
"L’altro suggerimento – prosegue Limatola – è quello di abbracciare nuovi modi di vivere la ruralità valorizzandone gli elementi di forza che determinano il benessere e la qualità della vita. L’Ocse segnala in questo senso l’esempio pionieristico dello smart working village di Santa Fiora. Ci viene richiesto inoltre di cogliere la sfida degli Ide per diventare più attrattivi con gli investitori stranieri. Infine, raccomanda di lavorare per superare il gap di accessibilità legato alle carenze nelle infrastrutture di trasporto e nella connettività digitale, di lavorare sulla sostenibilità ambientale e l’innovazione delle aziende, rispondendo con la formazione alla crescente richiesta di figure professionali con competenze sempre più specialistiche. Dobbiamo impegnarci come territorio, fare rete, la Provincia affiancherà a questo rapporto lo studio commissionato all’Università Bicocca di Milano e all’Università di Pisa e convocheremo nuovi tavoli con i sindacati, le associazioni di categoria, il mondo della formazione e gli attori economici".