Confcommercio: "Sicurezza in calo. Nei dati oggettivi e nella percezione"

In occasione della "Giornata della legalità" l’associazione mostra i risultati di un’indagine condotta da Format Research "La microcriminalità preoccupa sempre di più le imprese".

Confcommercio: "Sicurezza in calo. Nei dati oggettivi e nella percezione"

Confcommercio: "Sicurezza in calo. Nei dati oggettivi e nella percezione"

Anche Confcommercio Grosseto ieri ha celebrato l’undicesima "Giornata della Legalità" e l’associazione di categoria ha inviato una lettera aperta al sindaco e all’assessore alla Sicurezza del Comune di Grosseto, rispettivamente Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Riccardo Megale, per sollecitare "iniziative idonee ad aumentare il livello di sicurezza percepito dalle attività commerciali associate".

Tra le soluzioni proposte da Confcommercio Grosseto c’è quella della istituzione di uno o più presidi fissi della Polizia municipale entro il perimetro del centro storico. Un’iniziativa che secondo Confcommercio contribuirebbe a trasferire ai commercianti maggiore sicurezza.

L’iniziativa dell’associazione dei commercianti è supportata anche dagli esiti dell’indagine nazionale realizzata da Format Research per la " Giornata della Legalità", dati secondo i quali il 20,8% delle imprese del terziario di mercato del Centro Italia ha percepito un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2023. E il valore è significativamente superiore ai media registrati in Italia (18,9%).

L’indagine Format Research sulla sicurezza ha permesso di fare un focus dettagliato anche sulle singole province toscane. Oltre i due terzi delle aziende del terziario toscane reputa "molto o abbastanza sicuro" il territorio nel quale opera, il 26,1% lo valuta come "poco sicuro" e il 5,6% "per nulla sicuro".

La provincia di Grosseto non è tra quelle dove con più frequenza si percepisce un minor grado di sicurezza: in questa speciale classifica primeggiano Prato (55,7%), Pisa (40,7%) e Firenze (38,1%). Grosseto si ferma al 30%.

Secondo le aziende toscane, le cause principali che contribuiscono maggiormente ad alimentare il problema della criminalità sono la mancanza di certezza della pena (59,3%), la situazione economica (52,5%) e la scarsa presenza delle Forze dell’ordine (42,5%). Proprio su quest’ultimo dato gli imprenditori toscani valutano la presenza delle Forze dell’ordine come "abbastanza" o "totalmente inadeguata", soprattutto nelle Province di Prato (63%), Pisa (61,9%) e Firenze (59,4%). La provincia di Grosseto è poco distante dal capoluogo toscano e si ferma al 53,3%. In generale, pensando ai fenomeni di microcriminalità (ad esempio taccheggio, atti vandalici, razzie) il 66% dei commercianti grossetani si ritiene "abbastanza sicuro", il 17,6% "poco sicuro", il 12,9 "per nulla sicuro" e solo 3,6 % "molto sicuro".

"Prendendo spunto anche dai dati di una mirata indagine realizzata da Format Research per Confcommercio sul tema della sicurezza e richiamando precedenti nostre lettere – si legge in un passaggio della lettera scritta da Giulio Gennari e Gabriella Orlando, rispettivamente presidente e direttrice di Confcommercio Grosseto, inviata a Vivarelli Colonna e a Megale –, vorremmo di nuovo evidenziare come molti dei nostri associati abbiano timore a proseguire l’esercizio delle proprie attività perché spaventati dai ripetuti episodi di violenza di cui sono spesso testimoni quando non addirittura vittime".

Nicola Ciuffoletti