Lo scorso anno bene, ma non benissimo, e siccome nel 2023 le previsioni fatte all’indomani del periodo pasquale furono invece molto, ma molto ottimistiche, quest’anno l’entusiasmo al momento occupa piani più bassi. Poi, per carità, in questo caso felici di essere smentiti. Intanto, per esempio, la Maremma è alle prese con un clima che stenta a sincronizzarsi con il calendario e i turisti che salgono sul monte Amiata le piste da sci possono percorrerle tranquillamente a piedi, un bel paio di scarponcini da trekking al posto degli sci e arrivi dove vuoi.
Questo in vetta, perché al Prato della Macinaie (cioè 400 metri più in basso) un po’ di manto bianco è stato accuratamente prodotto con i "cannoni" e sistemato sulle discese. Niente di eccezionale, s’intende, ma almeno lì una parvenza d’inverno è arrivata. Comprensibile quindi la diffidenza degli operatori a dare troppa confidenza adesso a ciò che potrà portare l’altra stagione, quella della collezione primavera-estate.
"Certo – dice Maurizio Parrini, presidente provinciale di Federalberghi –, tutti noi partiamo con speranze ambiziose almeno per quanto riguarda i mesi di alta stagione, ma da qui a dire che le risposte saranno altrettanto all’altezza ce ne corre".
E "bilanci" post stagionali alla mano, il motivo è presto detto.
"Lo scorso anno sono mancate le presenze del ceto medio – spiega Parrini –. La crisi si è fatta sentire soprattutto in questa fascia di ospiti e, infatti, abbiamo avuto prenotazioni per periodi più brevi, spesso anche di soli 4-5 giorni. E poi negli alberghi c’è stata una flessione anche di presenze straniere, in particolar modo tedesche, perché in tanti hanno preferito soggiornare o negli agriturismi o in case in affitto. E questa potrebbe essere una nuova tendenza, quindi ne va tenuto conto".
C’è da dire che sotto molti punti di vista la Maremma si "vende" anche da sola, facendo leva su aspetti ambientali che qui e solo qui sono proponibili, ma secondo Parrini a volte siamo pure bravi a complicarci le cose da sole. "Vogliamo parlare degli Ambiti turistici? – dice – Spiegatemi il motivo per il quale il territorio è stato frazionato in più aree. Oltrettutto poi, a queste conferenze partecipano solo i Comuni senza il coinvolgimento di chi, come noi, di turismo vive. Mi sembrano assemblee burocratiche e poco operative. E qui di potenziale ce ne sarebbe...".