Brunello e Lorello, i contadini di Sovana diventano attori

In un film di Jacopo Quadri la loro vita nei campi

Brunello, il regista Quadri e Lorello

Brunello, il regista Quadri e Lorello

Grosseto, 15 dicembre 2017 - «Lorello e Brunello» è il titolo dell’ultimo film di Jacopo Quadri sbarcato lo scorso novembre alla 35esima edizione del Torino Film Festival e girato a Sovana, nel cuore della Maremma, quella più vera e autentica, dove la terra dà vita e speranza agli uomini che la vivono.

Lorello e Brunello Biondi sono due fratelli gemelli, di 51 anni che abitano in un podere nelle campagne di Sovana e sono i protagonisti di questo documentario bucolico rurale che si svolge interamente nella terra del tufo, patria degli etruschi e ricca di storie come quella dei Biondi, tutte da raccontare e conoscere. Il film, girato tra il 2016 e il 2017 è scandito dalle quattro stagioni e dalle attività che i due fratelli portano avanti, giorno dopo giorno.

Il regista, con la sua troupe ha seguito i due fratelli nelle attività quotidiane, dalla tosatura delle pecore alle attività durante il pascolo fino alla vita più intima e privata, quella che si svolge all’interno delle mura domestiche , dove Lorello e Brunello parlano delle difficoltà delle loro attività e delle perdite economiche dovute a un mondo che sta cambiando ed è in questo passaggio che emerge la volontà a non arrendersi e combattere per il futuro. Il film a Torino ha ottenuto due importanti riconoscimenti e de i buoni risultati gioiscono i due fratelli . «Conosciamo Jacopo, il regista del film – spiegano Lorello e Brunello – perché ha una casa vicino al nostro podere e da quasi trent’anni quando può viene in qui, in questa campagna sperduta e allo stesso tempo ben curata».

Per i gemelli di Sovana non è stato difficile il rapporto con le telecamere: «Quando il regista ci ha proposto di girare questo documentario – commentano – noi lo abbiamo accettato subito perché con Jacopo abbiamo un buon rapporto e subito abbiamo capito il suo intento, cioè quello di far conoscere la vita dei contadini fatta di giornate intense, faticose, di soddisfazioni ma anche di difficoltà». Le telecamere hanno seguito i due fratelli nelle attività quotidiane cogliendo la dedizione al lavoro dei Biondi e filmando le fatiche di tutti i giorni. «Noi abbiamo 400 pecore e gestiamo circa 100 ettari di terreno – spiegano – a volte la paura di non farcela e la stanchezza dopo dure giornate di lavoro si fanno sentire.

Oggi fare i contadini è un mestiere difficile perché sono molte le difficoltà che si incontrano lungo la strada». Nel film si parla anche di lupi e delle predazioni: «E’ un problema molto attuale anche in questo territorio – dicono – noi circa cinque anni fa abbiamo istallato recinzioni per contrastare i lupi e proteggere le nostre pecore ma qualche anno fa abbiamo perso circa 30 capi. Nonostante le difficoltà, continuiamo a credere in quello che facciamo».