REDAZIONE GROSSETO

Boom di supplenti in Maremma: quasi mille a Grosseto

La Flc Cgil Toscana lancia un allarme sulla mancanza di docenti e personale Ata in provincia di Grosseto: con 77 posti in deroga, il ricorso a supplenti è stato massivo e il dimensionamento rischia di produrre meno personale Ata del 20%.

A pochi giorni dall’inizio della scuola, i problemi non mancano: il boom di supplenze registrate, la mancanza di docenti (in particolare per il sostegno) e mancanza di personale Ata, sono i problemi che sono stati al centro di un dibattito tirato fuori dalla la Flc Cgil Toscana che lancia un allarme e illustra i numeri regionali e provincia per provincia. C’è infatti il rischio di effetti negativi del dimensionamento e annuncia una serie di mobilitazioni, la prima il 7 ottobre a Roma. Il ricorso ai supplenti è stato massivo come dimostrano i due turni di nomine compiuti qualche giorno fa: i dati sono temporanei perché ogni territorio potrà far girare ancora l’algoritmo e inoltre ci saranno anche le supplenze da istituto che peseranno in maniera rilevante. Ad oggi i supplenti nominati in Toscana sono 14.146 (922 quelli nella provincia di Grosseto). La parte da leone è stata svolta dagli insegnati di sostegno con 8.236 incarichi, pari al 58,22% del totale. Il personale Ata assunto in ruolo per l’anno scolastico 2023-2024 è "nettamente insufficiente per coprire i bisogni delle scuole toscane" dice la Cgil. Parliamo di 707 persone (159 assistenti amministrativi, 503 collaboratori scolastici, 45 assistenti tecnici). In provincia di Grosseto saranno 77 i posti assegnati in deroga. "La responsabilità governativa è evidente – aggiunge la Cgil – si continua a riferirsi alle tabelle del 2001 che non sono aggiornate e che non fotografano le reali esigenze delle istituzioni scolastiche. Inoltre, il contingente Ata è stato taglieggiato dalle varie leggi di bilancio (finanziaria o stabilità), con un calo di circa 49.000 persone. La Flc Cgil Toscana si è opposta da subito al progetto governativo di riduzione del numero delle scuole. Se associato al progetto dell’Autonomia differenziata, si comprende ancora meglio il disegno di spezzare il tessuto nazionale e di ridurre il diritto allo studio, il lavoro pubblico e i gli spazi di partecipazione. Questo scenario peggiorerebbe anche la situazione sull’abbandono scolastico under 16: tra le zone più colpite in Toscana ci sono l’Amiata grossetana e le Colline Metallifere, insieme alla Valle del Serchio, il pistoiese, l’empolese e il pratese, area fiorentina nord ovest, Mugello, piana di Lucca, Valdinievole, Valdarno inferiore.

"Stiamo aspettando il risultato dei bandi di concorso e ancora questi numeri non sono del tutto esatti – inizia Cristoforo Russo, segretario provinciale della Cgil Scuola –. Come al solito siamo alle chiacchiere. Chi è entrato di ruolo ha rinunciato alle nomine e dunque dovremo fare altri turni. Questo sistema non può funzionare: esistono una serie di ingiustizie, alcune delle quali riusciremo a perseguirle di fronte al giudice, perché molte sono le richieste". Il problema? La tempistica. "Sbagliato fare le nomine il 30 di agosto anche perché non si possono poi depurare i neo ammessi in ruolo. Adesso ci troviamo con posti assegnati, che probabilmente verranno rifiutati perché ci sono insegnanti ormai a ruolo. Sul dimensionamento – chiude Russo – abbiamo fatto alcune simulazioni e riunione con tutti i dirigenti: se accorpiamo gli istituti si produrrà meno personale Ata del 20% e inizierebbe a mancare anche il presidio sociale".