"Aprire il fuoco" Si legge l’ultimo Bianciardi

Si conclude il secondo ciclo di letture. Ne parleranno Lucia Matergi e Federico Masci.

"Aprire il fuoco"  Si legge l’ultimo  Bianciardi

"Aprire il fuoco" Si legge l’ultimo Bianciardi

Con "Aprire il fuoco" si conclude il secondo ciclo di letture bianciardiane organizzate dalla Fondazione Bianciardi insieme alla biblioteca Chelliana. L’appuntamento è per domani alle 17.30 alla biblioteca di Grosseto, in via Mazzini. Si tratta dell’ultimo appuntamento con le letture del grande scrittore grossetano nei festeggiamenti a 100 dalla nascita. Una figura tragica, quasi un nuovo albatros baudeleriano: così si impone il protagonista di "Aprire il fuoco", il romanzo pubblicato poco tempo prima della morte del suo autore, Luciano Bianciardi, autoesiliato a Rapallo e assediato da una solitudine sempre più totale.

Opera suprema, sia nel senso cronologico, sia nel suo valore di testimonianza tragica definitiva. Ne parleranno la direttrice della Fondazione Bianciardi, Lucia Matergi, e lo studioso Federico Masci, in un dialogo tra di loro e con chi vorrà partecipare all’incontro. In "Aprire il fuoco" confluiscono i tanti caratteri della scrittura bianciardiana che, prima disseminati in ordine sparso tra le pagine di romanzi, racconti, articoli, qui trovano un coagulo sofferto e insieme vitale, destinato a coinvolgere chi legge nel gioco di rimandi senza fine.

La complessità del romanzo, che è anche il segreto della sua modernità, chiama in causa tutti coloro che non si accontentano del capolavoro più noto, "La vita agra", ma vogliono andare ancora più a fondo nella perlustrazione del grande scrittore grossetano.

Come scrisse Ettore Bianciardi, figlio dello scrittore e recentemente scomparso, nella prefazione alla pubblicazione del 2001 di ExCogita editore: "Questo libro pensato negli anni di Rapallo, dal 1964 all’inizio del 1968, contiene una lucida anticipazione di tutti gli sconvolgimenti che la società italiana avrebbe subìto negli anni immediatamente successivi, e delle nuove idee che si sarebbero affermate... Conserva una incredibile forza innovativa e rivoluzionaria".