Anche in Maremma numeri choc "In 6 mesi casi in aumento del 72%"

L’analisi di Sabrina Gaglianone (presidente Olympia de Gouges): "Chi chiede aiuto? Chi ha figli". I casi più frequenti sono di soprusi psicologici, poi fisici, economici, stalking, sessuali e mobbing

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Quattro anni. Quattro anni di numeri che fotografano l’andamento della violenza sulle donne in provincia di Grosseto. "Abbiamo preso in considerazione – inizia Sabrina Gaglianone, presidente dell’Olympia de Gouges – il periodo che va dal 2018 al 2022 ed abbiamo effettuato due diverse valutazioni. La prima copre i quattro anni dal 2018 al 2021, la seconda analizza il primo semestre degli anni 2021 – 2022. Nel 2019 si registra il maggior numero di accessi (+15% sul 2018). La pandemia poi è entrata prepotentemente anche in questi dati: tra il 2019 e il 2020 abbiamo registrato un calo di accessi pari a – 32,5%. L’età delle donne che chiedono aiuto rientra nelle fasce 3039, 4049 dato che emerge in tutti gli anni presi in considerazione, tranne che per il 2018 che indica numeri importanti anche nella fascia 1829". Sorprese anche per quanto riguarda la nazionalità. "A differenza di quello che si può immaginare – aggiunge Gaglianone – il maggior numero di accessi è relativo a donne di nazionalità italiana seguito dalle extra-europee e dalle europee. Il picco più alto lo abbiamo avuto sempre nel 2019. Le donne che chiedono aiuto sono soprattutto donne con figli ed in particolare con figli minori. Il 2019 risulta essere sempre l’anno con i numeri i più importanti. Si pensa che la violenza fisica sia la più comune, i dati invece ci dicono che è la violenza psicologica quella più consumata, seguita da quella fisica, e via via da quella economica, stalking, sessuale e mobbing". L’analisi dei due semestri 2021 e 2022 registra un incremento di accessi nel 2022 del +72%. Le fasce di età che vanno dai 30 ai 49 anni sono sempre le più colpite con un incremento più che raddoppiato nella fascia 50-59 rispetto al 2021. E’ sempre la nazionalità italiana a tenere il podio e sono sempre in numero maggiore le donne con figli minori, mentre la violenza psicologica resta al primo posto. "Fino ad oggi la Casa rifugio da noi gestita, ha accolto 13 donne di cui 2 italiane e 11 straniere – chiude Gaglianone – In totale i minori accolti sono stati 17 di cui 11 femmine e 6 maschi. In 7 casi le donne hanno riconquistato la loro autonomia (casa e lavoro), due sono state trasferite in altra struttura, 2 hanno trovato una sistemazione da amici o parenti, una è rientrata nella casa coniugale. Una sola è ritornata dal maltrattante. Sono passati più di 20 anni da quando l’Associazione ha iniziato la sua attività: attualmente gestisce 2 Centri Antiviolenza e 4 Punti di Ascolto , 1 Casa Rifugio e 1 Casa di Seconda Accoglienza. A breve sarà avviato anche lo Sportello Antitratta. Una mole di lavoro che viene affrontata da 48 socie attive".