"Ambulanze, il vero problema sono i pochi medici"

Secondo Sensi i veicoli con a bordo i soli infermieri sono perfettamente in grado di intervenire con efficienza in qualsiasi situazione.

"Ambulanze, il vero problema sono i pochi medici"

Il presidente di Anpas Humanitas Grosseto, Christian Sensi, spiega che il personale infermieristico è formato per affrontare ogni titpo di emergenza

Intorno alla carenza di auto mediche si è creato un intenso dibattito, ora il presidente di Anpas Humanitas Grosseto Christian Sensi dice di voler fare chiarezza.

"Il problema vero non è il numero delle auto mediche – dice – ma la carenza di medici specializzati in medicina d’urgenza nei Pronti soccorsi". Sensi prosegue e illustra il punto dell’associazione. "Il fatto che il comprensorio dell’emergenza/urgenza di Grosseto veda operativa un’unica auto medica (dotata di medico a bordo) – spiega Sensi – ha migliorato gli standard di efficacia di intervento in situ. La Asl ha potenziato le cosiddette ambulanze infermierizzate, ovverosia senza medico a bordo, che sono in grado di raggiungere i luoghi di intervento in tempi brevi, ma che, soprattutto, quando la gravità lo richiede, hanno un equipaggio formato da infermieri specializzati in tecniche avanzate di rianimazione e pronto soccorso. È bene chiarire che il sistema dell’emergenza tende a stabilizzare i pazienti traumatizzati per trasferirli il prima possibile in ospedale dove si interviene con le cure; e in ogni caso, se ritenuto necessario, il medico può intervenire tempestivamente. Questo approccio d’intervento sul territorio messo a punto nei paesi anglosassoni viene definito Scoop & run, e la provincia di Grosseto è stata una delle prime a testarlo nell’ambito del 118. Il tema più preoccupante rispetto al ruolo dei medici nell’ambito dei servizi di emergenza/urgenza riguarda la carenza di medici a livello nazionale, e in modo particolare di quelli specializzati in medicina d’urgenza in grado di operare nei pronti soccorsi".