Lo avevano detto e hanno mantenuto la parola. "Agitiamoci" è l’evento promosso dalla Grande Alleanza democratica ed antifascista in contrapposizione alla festa nazionale di CasaPound. Si sono "agitati" ma con la musica, la voglia di stare insieme e di riunirsi per un unico pensiero: l’antifascismo.
Circa trecento persone, tra numerosi partiti politici, associazioni e sindacati si sono ritrovate al D-Park per manifestare. "Prima di essere una manifestazione politica – dice Luciano Calí, presidente provinciale dell’Anpi – è culturale. Tante persone diverse ma con un messaggio di carattere unitario cioè l’ antifascismo come fondamento di una repubblica democratica, mentre dall’altra parte ci sono poche persone che la pensano in modo uguale. Noi siamo uniti anche nelle differenze. Il richiamo Agitiamoci è forte, riferito al Gramsci filosofo, l’indifferenza è statica, l’agitazione è dinamica dunque una sana agitazione, per cambiare in meglio la società. Ribadisco che l’indifferenza del sindaco non è corretta, ha usato parole sbagliate. Inoltre avevamo chiesto piazza Dante ma per motivi di regolamenti ed autorizzazioni non ci è stata concessa, quindi abbiamo scelto un parco".
"CasaPound – afferma l’onorevole Marco Simiani (Pd) – è un movimento politico contro i valori della costituzione e abbiamo deciso quindi di ritrovarci per ribadire di essere contrari ad ogni fascismo. Noi siamo dalla parte del giusto. In merito agli ultimi fatti di cronaca, se ci sono state minacce dovranno essere appurate dalle Forze dell’ordine, ma a noi interessa il messaggio che vogliamo trasmettere ai cittadini, ovvero l’antifascismo, non avendo paura di manifestare. Il messaggio è nel valore dei tanti ragazzi che hanno aiutato affinché la manifestazione si svolgesse. La politica si fa alla luce del sole, non con una festa privata. La preoccupazione è il messaggio che vogliono mandare, ma non abbiamo paura del confronto"
"La vicenda di CasaPound – dice l’assessore regionale Leonardo Marras (Pd) – merita di essere esaltata a livello nazionale per essere sciolta. Il fatto che venga organizzato il ritrovo da anni nell’indifferenza è un qualcosa che non può rimanere nel silenzio e ci deve essere la coscienza civile in una Grosseto democratica che vuole sensibilizzare, non sentire vergogna nello scegliere la città per la loro festa è grave e da segnalare con l’espressione libera".
Maria Vittoria Gaviano