Firenze, 14 ottobre 2023 - Con l’inizio dell’autunno inizia la vendemmia, ma anche nel settore vinicolo esistono delle irregolarità. Ed è proprio per contrastarle che il comando carabinieri per la tutela della salute ha condotto una vasta campagna di controllo nel settore della produzione e commercializzazione dei vini attraverso verifiche su scala nazionale.
Le ispezioni svolte nel mese di settembre, sono un’intensificazione delle verifiche che vengono condotte ordinariamente dai Nas in questo settore, per contrastare pratiche di vinificazione illecite o pericolose per la salute, salvaguardando sia i consumatori che tutti quegli imprenditori di filiera che operano con correttezza e lealtà commerciale.
Nel corso dei controlli, il Nas ha eseguito ben 960 ispezioni, individuando 239 situazioni di non conformità (pari al 24%). Sono segnalati all’autorità sanitaria e amministrativa 218 operatori della filiera del vino, ed emesse 344 violazioni amministrative pari a 290mila euro.
Gli interventi, svolti anche col supporto tecnico dell’Ispettorato centrale per la qualità e repressione delle frodi (Icqrf), hanno portato a individuare 17 aziende che svolgevano la propria attività in sedi produttive con gravi carenze igienico strutturali ed autorizzative.
È stata loro disposta la sospensione delle attività. Allo stesso tempo sono stati riscontrati dei vini privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza della cantina: in questi casi è scattato il sequestro di oltre 300mila litri di prodotto in fermentazione o già trasformato in vino.
Complessivamente il valore commerciale delle strutture chiuse e dei prodotti sequestrati ammonta a circa 11 milioni di euro. Le irregolarità hanno riguardato anche la detenzione di sostanze vietate negli stabilimenti enologici, presso i quali sono state sequestrate tre tonnellate di zucchero, destinate all’impiego fraudolento per aumentare la gradazione del vino, fenomeno tuttora presente in alcune aziende della filiera vitivinicola.
Tra le operazioni più rilevanti quella dei Nas presso uno stabilimento vitivinicolo della provincia di Treviso, che ha portato al sequestro di 2.800 chilogrammi di zucchero, sostanza vietata negli stabilimenti enologici, del valore complessivo di 4.000 euro, occultati nell’area esterna destinata alla pigiatura dell’uva. I Nas hanno poi riscontrato in un’azienda vitivinicola della provincia di Bologna gravi criticità sulla corrispondenza di giacenza e sulla esatta origine delle uve presenti in azienda. Sono stati sequestrati 16.610 litri di vino (rosso e bianco) e di 5,59 chili di prodotti e additivi enologici, che venivano impiegati nella rettifica e correzione di acidità dei vini. Erano scaduti da circa sei anni e impropriamente conservati insieme a sacchi aperti di fitosanitari ed insetticidi. Presso un’altra azienda vitivinicola, sempre in provincia di Bologna, sono stati rinvenuti e sequestrati 300 chili di mosti concentrati rettificati anonimi, scaduti e conservati in taniche di plastica non idonee.
Erano destinati alla seconda fermentazione di vini spumanti frizzanti. Durante i controlli a due cantine vinicole della provincia di Roma, i Nas hanno riscontrato importanti carenze igienico-sanitarie e strutturali. In uno dei casi, il più grave, è scattata la sospensione immediata dell’impianto del valore di un milione di euro. In tutto sono stati sequestrati complessivamente 10mila tri di vino, che era in eccedenza e non giustificato dai registri di giacenza, el valore commerciale di 20mila euro.
A un’azienda vitivinicola della provincia di Latina, i Nas hanno disposto la cessazione immediata dell’attività di vinificazione ed imbottigliamento, perché erano state accertate gravi carenze igienico strutturali dei locali di vinificazione e l’utilizzo di acqua, estratta da un pozzo privato, priva della certificazione di potabilità. Il valore della struttura chiusa corrisponde a 100mila euro.
Controlli anche al sud Italia. In particolare, in due aziende vitivinicole della provincia Catania, i Nas hanno sequestrato in tutto 700 litri di vino bianco, stoccato in vasi vinari non identificati e privo di tracciabilità, e di 10 chili di coadiuvante tecnologico (trucioli di rovere) utilizzato abusivamente nelle pratiche enologiche sui vini Dop.
Sono stai scoperti anche tre vasi vinari non registrati. In un’azienda agroalimentare sempre in provincia di Catania, sono stati sequestrati 1.200 litri di vino contenuto in un vaso vinario privo di registrazione sanitaria, e anche 38 chili di sostanza zuccherina utilizzata impropriamente nelle pratiche enologiche all’interno del laboratorio di vinificazione, per un valore di complessivi 90mila euro. Maurizio Costanzo