
Roberto Zaccaria
Firenze, 1 dicembre 2023 – Per la prima volta a Firenze, Roberto Zaccaria presenta il suo libro ‘Un Professore chiamato Presidente. Memorie disordinate. Università, Rai, Politica… Inter’ (Edizioni Odoya) al Teatro della Pergola martedì 5 dicembre alle 18.30.
L’evento, a ingresso libero, che vedrà gli interventi della direttrice Agnese Pini, del professor Paolo Caretti e i saluti istituzionali del sindaco Dario Nardella, è organizzato in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana.
Il volume, tra il saggio e il memoir, è in libreria dal 1 dicembre con la prefazione di Walter Veltroni e raccoglie pagine dense di storia della città: la Firenze di La Pira e di Don Bensi; i “sabati dello studente” del professor Dino Pieraccioni al Liceo Dante; la facoltà di Giurisprudenza in via Laura con Paolo Barile. Fotografie nitide del capoluogo toscano e del suo ateneo, che saranno preambolo di numerosi e prestigiosi incarichi futuri: dalla cattedra in Diritto costituzionale alla presidenza Rai, sino al cursus parlamentare e all’attuale impegno per i rifugiati.
Il libro. Passaggi della storia recente del nostro Paese raccontata da chi l’ha vissuta in prima persona, accanto ad alcuni dei suoi protagonisti. Per la prima volta, Roberto Zaccaria si confronta con ricordi, immagini e aneddoti tracciando uno spaccato che sa essere personale e – al tempo stesso – collettivo della nostra società, in un mosaico quanto mai contemporaneo dei grandi temi che la compongono: l’intreccio sempre attuale e talvolta conflittuale tra media e politica; l’impegno per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati, di incessante urgenza. E ancora, la profonda conoscenza della Costituzione; lo sport, con l’utopia dell’azionariato popolare nel calcio; i progetti futuri per la cultura e per il cinema.
‘Un Professore chiamato Presidente’ è un racconto autorevole e al contempo confidenziale. Un volume che consente di rileggere il nostro presente, anche grazie agli avvenimenti ed alle personalità di primo piano che lo hanno plasmato, attraverso le parole dell’autore che qui preferisce definirsi “osservatore” più che “protagonista”. L’autore. Professore ordinario di Diritto costituzionale, ha insegnato nelle Università di Firenze, Macerata, Luiss e Lumsa di Roma. Presidente del Cir – Consiglio italiano per i rifugiati. È giornalista pubblicista. È stato Presidente della Rai dal 1998 al 2002. In precedenza era stato consigliere di amministrazione della Rai (1977-1993), dell’Ente Cinema (1990- 1995) e della Banca Toscana (1995-1998). Membro della Camera dei deputati per tre legislature. È stato Vicepresidente della Commissione Affari costituzionali e Presidente del Comitato per legislazione.
Tra i suoi libri: Diritto dell’informazione e della comunicazione, con E. Albanesi e A. Valastro, giunto alla 12a edizione (Cedam, 2023). “Ci sono passaggi della storia recente del nostro Paese che racconto avendola vissuta in prima persona – spiega Zaccaria -, vicino ad alcuni dei suoi protagonisti. È la prima volta che mi capita di confrontarmi con ricordi, immagini e aneddoti e spero di aver tracciato uno spaccato, sì personale, ma al tempo stesso collettivo della nostra società. In qualche modo un mosaico direi contemporaneo dei grandi temi che la compongono: ci sono tante cose. Dall’intreccio sempre attuale e anche conflittuale tra media e politica; l’impegno per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati, che è un'urgenza oggi come ieri. E poi la mia profonda conoscenza della Costituzione; lo sport, con l’utopia dell’azionariato popolare nel calcio; i progetti futuri per la cultura e per il cinema”.
L’autore parla del rapporto con la Rai: “Sono entrato in Rai a 36 anni per starcene 16 nel Cda e poi tornare lì da presidente: complessivamente ci ho passato vent'anni della mia vita. Anche su questa esperienza ci sono episodi che diventano capitoli e allora li ho fatti rileggere da amici, sempre per un certo timore di perdere il senso della misura. Non sopporto il compiacimento, anche trattando episodi tristi, trovo sia giusto rimanere distaccati” . E poi c’è il rapporto con Monica Guerritore: “Ho trattato il rapporto con Monica facendo un'operazione abbastanza divertente. Non volendo io spiegare, raccontare come ci siamo avvicinati, ho descritto questa cosa con le sue parole. Cioè prendendo due pagine del suo libro. E ho pubblicato Monica: lo so, è una cosa insolita. Ma se volete proprio sapere, ecco ve lo faccio raccontare da lei, e fate un commento di tre righe”.
Il volume racconta anche tanta Firenze. “Sì – spiega l’autore - racconto pagine dense di storia della città: la Firenze di La Pira e di Don Bensi. I “sabati dello studente” del professor Dino Pieraccioni al liceo Dante; la facoltà di giurisprudenza in via Laura con Paolo Barile. In pratica ho cercato di fare fotografie di incontri abbastanza nitidi che sono state alla base dei numerosi incarichi che ho avuto: dalla cattedra in Diritto costituzionale alla – appunto- presidenza Rai, sino al cursus parlamentare e al mio attuale impegno per i rifugiati”.
Poi si favoleggiano partite di tennis a livelli alti. “Come quella con Giuliano Amato, Momi Guicciardini Strozzi e Tony Blair in doppio a Cusona, vicino a San Gimignano: e noi che facciamo di tutto per non vincere quell'incontro per non creare una specie di incidente diplomatico. La chiave del libro comunque è nella quarta di copertina, cioè la prefazione di Veltroni“... Roberto: studio, passione civile, impegno culturale. Dalla parte della giustizia sociale, delle opportunità, della legalità. Un libro che la racconta, specie se, come in questo caso ,in modo così leggero e ironico, meritava di essere scritto. E, ora, merita di essere letto”.