
Santa Maria del Fiore
Firenze, 8 dicembre 2015 - Numerose e bellissime le sculture che ornano l'opera del Duomo, molte delle quali invisibili a un'occhiata distratta. Soltanto gli osservatori più attenti, infatti, avranno notato la curiosa scultura lungo la fiancata sinistra della Cattedrale di Santa Maria del Fiore: la testa di un toro, collocata in all'altezza di via Ricasoli e via dei Servi.
Appoggiata su uno dei capitelli, l'opera raffigura un soggetto decisamente insolito, celando, al contempo, un aneddoto dal sapore goliardico. Secondo la versione ufficiale, la statua del toro rappresenterebbe un semplice omaggio agli animali da traino che vennero impiegati nella realizzazione della cattedrale, trasportando verso il cantiere i materiali più pesanti.
La tradizione, però, attribuirebbe l'inconsueta scultura a una vicenda popolare. Si racconta infatti che, durante la costruzione del Duomo di Firenze, un capomastro intrattenesse una relazione clandestina con la moglie di un abitante (secondo alcune fonti, un fornaio) della zona.
Venuto a conoscenza dell'infedeltà della moglie, l'uomo decise di denunciare l'adulterio al tribunale ecclesiastico. In tutta risposta, il capomastro scelse di vendicarsi sfruttando il suo prestigioso mestiere: prese la testa del toro e la posizionò in modo tale che le corna dell’animale puntassero esattamente in direzione della casa (secondo altri, della bottega) del marito cornuto.
Da secoli, quindi, la statua bovina sarebbe la testimonianza concreta di questo tradimento subito. E come si suol dire: oltre al danno, la beffa.