La bussola stellare nata a Campi Bisenzio che aiuta a esplorare Marte

Il sensore realizzato nello stabilimento "Leonardo" serve alla sonda per tenere la rotta

Lo stabilimento Leonardo a Campi Bisenzio (foto d'archivio)

Lo stabilimento Leonardo a Campi Bisenzio (foto d'archivio)

Campi Bisenzio (Firenze), 5 maggio 2018 – La missione Nasa InSight parla italiano. Anzi campigiano. È stata lanciata dalla base Vanderberg Air Force della California alle 4,05 di mattina (le 13,05 italiane) la nuova missione della Nasa per esplorare il sottosuolo di Marte. L’obiettivo è far atterrare la navetta spaziale del progetto Mars InSight nell’Elysium Planitia, la pianura infinita senza montagne e senza rocce. Il sensore stellare che guiderà la missione è stato realizzato nello stabilimento Leonardo di via Einstein (ex Selex ed ex Galileo).

Lo strumento è in grado di calcolare in ogni istante – dieci volte in un secondo – l’orientamento della sonda. Osservando con il proprio telescopio integrato la volta celeste e confrontandola con la mappa di circa 3.000 stelle memorizzata al proprio interno, questa bussola stellare riesce a dare al computer di bordo della sonda le informazioni necessarie per tenerla sulla rotta prestabilita.

Il sito campigiano di Leonardo spa – una delle prime dieci società al mondo ad alta tecnologia nei settori dell’aerospazio, difesa e sicurezza – è specializzato nella progettazione e produzione di sistemi elettro-ottici per applicazioni terrestri e spaziali, di radar navali e di apparati per le comunicazioni professionali sicure.

Lo stabilimento conta circa mille addetti (di cui oltre la metà laureati) e si estende su una superficie di 54.000 mq. Si tratta, dunque, di un centro di eccellenza nel settore delle tecnologie per lo spazio dove sono stati prodotti oltre 800 sensori di assetto e gli strumenti elettro-ottici utilizzati nei più importanti programmi spaziali internazionali. Tra queste ExoMars, la missione dell’ESA che porterà su Marte un rover nel 2021. Per ExoMars, a Campi sono stati realizzati, oltre ai sensori d’assetto, anche il cuore optronico dello strumento di osservazione CASSIS e lo spettrometro ad infrarossi miniaturizzato Ma_Miss (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies). Quest’ultimo si troverà all’interno della speciale trivella che scaverà alla profondità di due metri il sottosuolo alla ricerca di tracce di vita. Ma_Miss potrà osservare la composizione del sottosuolo di Marte, permettendo la selezione dei campioni da prelevare.

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