Troppi cambi Ma i giocatori non sono uguali

Cosimo

Zetti

Dicono che certe partite, come quella con il Napoli o la Juventus, si preparino da sole. Altre invece, come quelle con l’Udinese o squadre di rango inferiore, sarebbero più complicate. A livello mentale, insomma, alcune partite ti darebbero meno motivazioni. Sta all’allenatore mantenere sempre alta la tensione, ma stavolta Italiano non è riuscito nel miracolo. Inevitabile il turnover, giusto considerare tutti quanti titolari quando giochi tre volte in una settimana. Cambiarne 9 su 11, però, è davvero tanto. E ci sono due ruoli, quello del portiere e della punta centrale, che forse più degli altri necessiterebbero di maggiore continuità. Terracciano è stato confermato (e già questo è un segnale) mentre davanti si è rivista la solita staffetta Jovic-Cabral (zero gol in 4 gare). Non è servito a molto. Troppe partite e troppi cambi, ma i giocatori non sono tutti uguali e in campo si è visto chiaramente. La squadra si è accesa solo a sprazzi, è parsa scarica, a tratti svogliata. Meno intensità, meno qualità, meno lucidità. Ok, abbiamo giocato 6 partite in 18 giorni, una ogni 3 giorni, ma questo lo sapevamo fin dall’inizio. Speriamo almeno che la gara di sabato con la Juventus basti da sola a dare una bella scarica di adrenalina... chiunque sarà chiamato a scendere in campo...

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