
La parte più calda del tifo viola attende di capire quale piega prenderà la situazione
Una settimana complicata, di quelle che caratterizzano la Firenze sportiva anche quando (centrato l’obiettivo minimo della stagione) c’era l’esigenza di staccare la spina per ripartire più carichi di prima. Quelle che ha vissuto il tifo gigliato sono state ore frenetiche. La frase di Rocco Commisso ("I tifosi della Fiorentina non sono solo quelli della Curva Fiesole, sui social in tanti sono dalla nostra parte") ha fatto balzare sulla sedia gli ultras. Concetto che non è piaciuto specialmente ai più giovani, di fatto invitati alla calma dall’anima più esperta del tifo organizzato. C’è chi avrebbe voluto rispondere subito per le rime riportato poi a miti consigli nella serata di martedì. Per adesso il disappunto cova sotto la cenere, non è escluso che una presa di posizione ufficiale possa arrivare più avanti. Anche perché fondamentalmente si sono sentiti attaccati quelli che ci sono sempre stati. Al Franchi, certo, ma soprattutto in trasferta. In Italia e in Europa la Fiorentina non è mai stata sola grazie al sacrificio di uno zoccolo duro che non ha mollato un momento i ragazzi di Palladino.
Nella storia del tifo gigliato dividere i buoni dai cattivi non ha mai portato grandi risultati, anche se ieri il sopravvento lo ha preso il caso Palladino. La gente è rimasta sorpresa, persino chi nella serata contro il Bologna lo aveva invitato ad andarsene. Ed è possibile che proprio quei cori siano rimbombati nella testa del tecnico al momento della decisione di dimettersi. Una storia che però ha creato un certo imbarazzo per i tempi e i modi con i quali è maturata. I tifosi attendono di capire gli sviluppi di questa frattura. Il nome del successore dirà molto sulle reali ambizioni del club. Ieri in tanti sui social invocavano il nome di Maurizio Sarri, tecnico fin qui mai realmente preso in considerazione dalla dirigenza viola. L’umore dei tifosi resta piuttosto cupo.
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