REDAZIONE FIRENZE

Stanzial, dalla monetina del "De Martino" allo scudetto viola ye ye

Stanzial, dalla monetina del "De Martino" allo scudetto viola ye ye

Finale del Torneo "De Martino", è il 1968 e, come certificherà quale mese più tardi la semifinale europea Italia-Urss, il lancio della monetina valeva più dei calci di rigore. Così la Spal si prese la coppa a spese della Fiorentina di Mazzoni, dopo il pari 1-1 firmato prima da Chiarugi e sigillato poi da Stanzial, per gli estensi. Una delusione che l’anno dopo Ferrante, Mancin, Cencetti, Merlo, Chiarugi, Esposito e... proprio Stanzial avrebbero cancellato vivendo quella che sarebbe stata la stagione più esaltante della loro carriera. Sì, proprio Paolino che nel campionato successivo arrivò sulle sponde dell’Arno, contribuendo alla impronosticabile cavalcata viola che avrebbe portato la squadra del ’Petisso’ Pesaola a conquistare il secondo scudetto della storia viola. Strano destino davvero quello di Stanzial, nato a Vigasio il 12 dicembre 1948, che dopo la trafila nelle giovanili del Povegliano (Verona) scende in Emilia, a Ferrara appunto, mettendosi in mostra per fisico e dinamismo. La sua prova in finale convince definitivamente la società viola, decisa a mettere insieme una Fiorentina giovane ye ye e di prospettiva. La ’sua’ stagione però resta un po’ incompiuta, considerato che mette insieme solo 7 presenze in campionato e tre in coppa delle Fiere. Ma si rivelò comunque essere uomo importante nello spogliatoio, come confermò nella stagione successiva a Livorno, in serie B, giocando 25 partite, segnando una rete. Ma questa è tutta un’altra storia. Amaranto. Stanzial, dopo aver chiuso con il calcio giocato, nel 1978, è rimasto nel mondo del pallone come allenatore e occupandosi dell’azienda agricola di famiglia, sempre a Vigasio: le radici sono importanti. Non solo nell’agricoltura.