BENEDETTO FERRARA
Sport

Robin Gosens: Il Capitano Senza Fascia che Rilancia la Fiorentina

Robin Gosens, il capitano senza fascia, guida la Fiorentina in una partita folle contro il Betis. Ora sfida Ranieri a Roma.

Robin Gosens uno dei punti forza viola, in campo come nello spogliatoio

Robin Gosens uno dei punti forza viola, in campo come nello spogliatoio

Tutti vogliono essere Robin. Sì, insomma, diciamo che vorremmo avere un fratello come Gosens, il capitano senza fascia che sfonda sulla sinistra e poi la passa al capitano con la fascia che rimette in corsa la Fiorentina sotto di due gol. Robin il compagno di classe che ti passa il compito senza chiedere niente in cambio. Quello che ti dà un passaggio in vespa quando resti a piedi, che trova le parole giuste per consolarti quando sei giù, quello bravo che però non se la tira. Va bene a scuola senza essere secchione, non invidia gli altri ma riconosce i migliori, va in conferenza stampa con il suo allenatore e parla meglio di un allenatore. Lui che vive di pallone ma studia psicologia, lui che ne ha viste tante ma ancora ha voglia di imparare.

E comunque il calcio è davvero strano. Giorni e giorni a ripetere tutti la stessa cosa. Tipo: sarà fondamentale tenere botta all’avvio degli spagnoli. Ovvero: non fare come a Cagliari, quando la Fiorentina è entrata in campo con l’aria del turista che mette piede in spiaggia nel suo primo week end della stagione e si mette a guardare il mare come fosse la prima volta. Ma sì, massima attenzione, concentrazione, garra. Ecco: cinque minuti e boom. Sei già sotto. Mannaggia. Poi, una partita un po’ folle. Può succedere tutto, la Fiorentina si sveglia, sembra lì lì per pareggiare ed ecco la seconda botta. Oddio. Non, non può andare così. San De Gea. E poi i due capitani e gol. Ok. Ci rivediamo giovedì. Certo che questo Betis era stato presentato come una specie di Barcellona. Hanno dei giocatori belli da vedere. Isco su tutti. I suoi numeri fuori casa fanno un po’ di paura, però diciamocelo, non sono belli e impossibili: con Dodò in campo e Kean al cento per cento, le possibilità per andare in finale ci sono eccome. E non sono poche. A Siviglia si è vista una squadra tenace. Un’ottima premessa. E adesso è subito campionato.

A Roma, in casa di un gentiluomo chiamato Claudio Ranieri, quello che ha resuscitato i giallorossi. Beh, di lui, come di Robin, si può solo parlare bene. Umile, calmo, sempre padrone della situazione. Qui ha vinto, e soprattutto ha ridato vita alla Fiorentina con quella ripartenza dalla B e dal ritiro di Roccaporena, una storia sportiva ma anche mistica, quasi spirituale. Un piccolo ricordo di quei giorni. Una sera un gruppo di giornalisti si ritrovano a cenare in un ristorante e scoprono che al tavolo accanto c’è il fratello del tecnico romano. Breve consulto e scherzo organizzato. Parte un fitto dialogo ad alta voce sul fatto che Cecchi Gori avrebbe deciso di esonerare l’allenatore. Roba seria. Il fratello non sa che i giornalisti sanno chi è. L’obiettivo dello scherzo è chiaro. E il gioco funziona. Il giorno dopo Claudio Ranieri entra in sala stampa con occhi di fuoco e urla: ma li mortacci… e poi ride a tutto volume. Altra categoria.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su