
Palladino punta a portare la Fiorentina nella terza finale di Conference di fila Una telefonata di Commisso gli ha consegnato il rinnovo del contratto fino al 2027
Il suo cellulare è squillato quando era da poco passata l’ora di pranzo. Da una parte Raffaele Palladino, in piena trance agonistica in vista della gara col Betis che vale la finale di Brelsavia. Dall’altro capo del telefono Rocco Commisso, che direttamente dall’America ha annunciato all’allenatore il suo rinnovo di contratto fino al 2027. Una notizia inattesa per l’ex Monza, che quasi si sentiva pronto a giocarsi una fetta del suo futuro proprio stasera contro gli spagnoli. E invece no: avanti tutta almeno per altri due anni.
Una scelta di calcio divisiva (per i tifosi) ma di forte programmazione (per il club) che ha fatto felicissimo l’allenatore: "Questo è un attestato di stima e ne sono orgoglioso. Sono davvero felice. Adesso tocca a me dare il massimo per questa società che crede molto in me. Il momento è delicato, visto che questa notizia è arrivata prima di una semifinale, ma questo è un bel segnale. A luglio abbiamo iniziato un percorso che vogliamo finire bene, poi ripartiremo più forti di prima" ha chiarito Palladino, con l’ovvio riferimento al big match di stasera da tutto esaurito. Le scelte di formazione ormai sono state fatte ("All’appello mancherà solo Cataldi, che sarà il nostro primo tifoso. Dodo invece sta bene e ha grande voglia") ma ovviamente, rispetto alla gara d’andata, qualcosa dovrà cambiare. Specie sotto l’aspetto dell’atteggiamento: "Per preparare questa gara non ho dormito. Abbiamo studiato a fondo la sfida di Siviglia e ho capito che dobbiamo e possiamo fare meglio, visto che abbiamo sbagliato cose che di solito non falliamo. La squadra è carica e i tifosi saranno la nostra arma in più: vogliamo portare la Fiorentina in finale e proveremo a farlo con tutte le nostre energie".
E se da un lato la qualificazione dell’Inter all’ultimo atto della Champions può essere uno stimolo ulteriore ("Ho visto che al 120’ i nerazzurri erano stremati ma non hanno mai mollato: dovremo farlo anche noi. Lo spirito deve essere quello di dare battaglia dal primo all’ultimo secondo"), dall’altro servirà un’attenzione specifica per affrontare una formazione che in trasferta non perde da tre mesi: "Abbiamo un fuoco dentro che dovremo saper gestire: servirà la maturità per capire i momenti della partita, ovvero quando attaccare e quando difenderci" ha ammonito Palladino: "Voglio rivedere la Fiorentina degli ultimi due mesi: sento un grande senso di responsabilità verso questi ragazzi perché hanno tanta voglia di rivalsa per le finali perse". Con il rinnovo in tasca, adesso Raffaele vuole scrivere una storia diversa.
Andrea Giannattasio
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