
Tanti (anche troppi in qualche caso) soldi spesi. E quanto pesano i no di Beltran e Comuzzo
Ciao ciao mercato. Appuntamento a gennaio. Per correzioni, ritocchi o forse... niente.Ma torniamo al presente. L’analisi degli affari estivi della Fiorentina è di fatto da rileggere su piani diversi per poi raggiungere così un voto medio che racconta meglio il lavoro di Pradè e Goretti. Il primo punto è stato il riscatto (acquisto) dei big che poi sono stati i giocatori da 10 in pagella già nella Fiorentina scorsa. Gosens, Gud, il rinnovo del contratto (e quindi essere riusciti a trattenere) di De Gea e ovviamente la rilettura del futuro di Kean, dopo aver scavalcato la trappola della clausola rescissoria.Mosse importanti, mosse decisive, quindi da promuovbere a pieni voti.Scena numero due: l’investimento complessivo. La Fiorentina ha speso molto, forse anche troppo per qualche nuovo innesto. Spendere in un mercato ha sempre un’accezione positiva, sia chiaro, ma spendere tanto non ha mai avuto come verifica l’arrivo di risultati Giusto l’investimento (per età, potenziale e concorrenza battuta) su Piccoli, da verificare quello su Sohm.Focus numero tre. Le cessioni. Ed è qui che la media voto dell’estate degli affari viola va in apnea. La Fiorentina non è riuscita a fare jackpot con Comuzzo (nonostante la proposta araba e quelle del Napoli e dell’atalanta. E anche l’addio di Betran è stato ben altra cosa rispetto ai 15 milioni che sarebbero potuti arrivare dal Flamengo. Insomma, nessun ammortizzatore alla maxi-spesa messa a bilancio.
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