
“Lui chi è?“. Frase ormai difficile da sentire in uno stadio di Serie A: il tuo campione preferito, il bomber più famoso o i giocatori della tua squadra del cuore li riconosci al volo. Poi ,per quanto riguarda gli altri, il numero e il cognome o il soprannome sulla schiena diventano aiuti fondamentali. Giova ricordare ai più giovani che in passato identificare i giocatori (soprattutto i meno conosciuti, ancor più se avversari) era più complesso senza il cognome sulla schiena o addirittura, andando ancora più indietro, senza il numero. Lo raccontano Massimo Cervelli e Marco Vichi con il loro nuovo video che si intitola “Lui chi è?“ e che sarà presentato martedì 11 aprile a Villa Arrivabene (piazza Alberti) alle 17.30 e sette giorni dopo, sempre alle 17.30, all’Associazione Rondinella del Torrino (via Lungo Le Mura di Santa Rosa). Il video sarà poi pubblicato da Vichi e Cervelli nel loro canale You Tube “Nuvole di calcio“. Si scopre che in campionato i numeri di maglia compaiono per la prima volta nella stagione 1939-40 e quindi Romeo Menti è la prima ala destra viola col numero 7 sulla schiena. Tra le varie curiosità vediamo che il capitano viola che per primo ha indossato la fascia di capitano è stato Eliani (1949-50), il primo numero 13 viola a entrare in campo è stato Cencetti (il 27 ottobre 1968 sostituisce Rogora all’inizio della ripresa in Fiorentina-Milan) e che Batistuta è stato il primo centravanti viola con il cognome scritto sulle spalle.
Per chi fosse scaramantico, ricordiamo che nella già citata stagione 1939-40, la prima con i numeri sulle maglie, la Fiorentina vince la Coppa Italia. Nel campionato 1995-96 per la prima volta compaiono ufficialmente i nomi dei giocatori sulle maglie (con numerazione libera) e la Fiorentina vince la Coppa Italia. Insomma, urge una nuova modifica regolamentare sulle divise dei giocatori: magari il codice fiscale sui pantaloncini?