Un passo indietro in nome della salute. L’impennata di contagi da Covid-19 in Italia ha finito per coinvolgere anche il mondo del calcio e in particolare i nuovi provvedimenti varati dal Governo riguarderanno l’afflusso dei tifosi allo stadio: gli impianti all’aperto (per quanto concerne la Serie A a partire dal primo turno del girone di ritorno) diminuiranno infatti la loro capienza dal 75 al 50%. Tornerà così l’obbligo di distanziamento di un metro tra un posto e l’altro e, quasi certamente la disposizione a scacchiera sulle gradinate.
Il dispositivo non è stato ancora emesso (sia le società che i tifosi attendono di capire quali saranno nello specifico le normative) ma quello che è assodato è che per ciò che riguarda il Franchi il limite di spettatori calerà da 33mila ad un massimo di 20mila: questo perché, oltre alla capacità ridotta, si dovrà tener conto del nuovo allineamento dei posti a sedere, escludendo le zone a visibilità limitata. Un danno non da poco (morale ed economico) per la Fiorentina, che da un mese aveva lanciato il mini-abbonamento per le dieci gare interne del girone di ritorno, la cui vendita si è conclusa il 23 dicembre.
Ma se per le partite d’andata il carnet di sette sfide aveva riscosso discreto successo (erano stati 10.363 i tifosi che lo avevano acquistato), per i match fino a maggio il dato è salito, arrivando a quasi 12mila. A conti fatti, dunque, non resterebbero molti tagliandi per la vendita libera ed è per questo che ieri il club - in attesa di studiare la missiva da Roma e ricalcolare i posti del Franchi - ha rinviato al 3 gennaio l’apertura dei botteghini per la sfida contro l’Udinese. In ogni caso, nonostante le nuove limitazioni, la Fiorentina non dovrebbe rivedere la gestione degli abbonamenti: il club aveva già fatto sapere che i posti in vendita per i possessori del Viola Christmas Pack erano pari al 50% della capienza di ogni settore.
Nessun problema, dunque, ma è possibile che la società sarà chiamata a rivedere la mappatura delle sedute. Nel frattempo tutto tace sul fronte del tifo organizzato che aveva fatto ritorno allo stadio solo a ottobre quando la capienza degli impianti era stata ampliata al 75% in nome del principio "O tutti o nessuno": tra i gruppi della Fiesole sono in corso profonde riflessioni sulla posizione da tenere ma non è escluso che gli ultras decidano di nuovo di disertare le partite in segno di protesta.
Andrea Giannattasio