Angelo Giorgetti
Fiorentina

Fiorentina, l’evoluzione della specie. Castrovilli è il simbolo del cambiamento

Dai fischi dopo il ko contro il Bologna (5 febbraio) all’incredibile striscia positiva: la capacità di cambiare alla base dello straordinario commino viola. Contro l’Inter gran bella vittoria (e lo stellone non c’entra)

Gaetano Castrovilli durante un'azione
Gaetano Castrovilli durante un'azione

Firenze, 2 aprile 2023 - L’Inter ha sbagliato tanto, ma la Fiorentina si è rivestita di tenacia, è stata consapevole anche nei momenti difficili, è ripartita sempre con coraggio, è stata propositiva in ogni contrasto. Anche a San Siro ha mostrato con orgoglio quello in cui crede da tempo. 

I record non nascono mai per caso, l’ottava vittoria viola consecutiva è dunque il risultato di un’evoluzione che parte da lontano e si è fortificata nel tempo, diventando uno scudo invisibile: era quello che respingeva i neuroni interisti al momento del tiro? Era quello che sta rendendo imbattibile la difesa viola, che ha subito un solo gol nelle ultime cinque partite?

La Fiorentina è talmente in fiducia da potersi presentare a San Siro con Castrovilli ‘mediano’ insieme a Mandragora, senza la ruspa meccanica di Amrabat lasciata in panchina: un azzardo calcolato all’interno di un’organizzazione che ormai funziona perché si fonda sulla solidità e la solidarietà.

E indichiamo in  Castrovilli, il migliore insieme a Bonaventura, il simbolo di un’evoluzione totale nata dopo il mercato di gennaio.

Chi mai lo avrebbe previstoa an Siro in quella posizione e in quel ruolo? E’ stato pericoloso due volte in attacco, ha cucito a centrocampo, ha fatto anche l’ultimo difensore contro Lukaku. Il senso di sacrificio viene bene, quando tutti partecipano.

Torniamo a gennaio. Il club ha deciso di dare fiducia ai giocatori che fin lì avevano deluso ed è scattato qualcosa di nuovo. Un confronto totale ha preparato la rinascita.

Prima il cambio di modulo, poi l’abbandono del possesso palla come unica soluzione, la revisione della linea alta difensiva, la rinascita non casuale di giocatori fin lì poco funzionali  (Dodo, Cabral e Mandragora per primi), lo sviluppo generale della crescita fisica, la diminuzione degli infortuni.

Fa effetto pensare che la Fiorentina abbia vinto a San Siro contro l’Inter lasciando Gonzalez in panchina, ma fino a un certo punto. Il record di vittorie (nove nelle ultime dieci partite) è un simbolo della democrazia e deve essere festeggiato per questo. Niente è più bello della gioia di poter condividere i meriti.