
Samuel Chukwueze e Lucas Martinez Quarta (Foto Ansa)
Firenze, 26 novembre 2023 – Film già visto e parole già ascoltate, alla fine della partita però la faccia di Italiano era più impietrita del solito, un busto di gesso, un memo solidificato per raccontare sempre la stessa storia: produciamo tante occasioni, eppure non segniamo. E poi, con una pazienza ridotta ai minimi: “Se fossi un attaccante, io certe domande me le farei”. Sembra insomma che il confine fra la diplomazia e la scontentezza abbia argini sempre meno solidi e, tanto per capirsi, Italiano ha aggiunto: “Se ai miei tempi non avessimo segnato in una partita del genere, ne staremmo parlando nello spogliatoio, e non solo”.

(Foto Aldo Liverani)
Insomma la Fiorentina è riuscita a perdere contro un Milan pieno di cerotti, lasciando sul campo i punti e la solita scia di rimpianti. La crisi di Beltran e Nzola – 38 milioni in due – ormai è evidente, ma la freddezza in area è mancata a tutti, a cominciare da Nico Gonzalez che non ha sfruttato almeno tre occasioni davanti alla porta (due gli sono capitate comode sul sinistro).
E poi, quella gran parata di Maignan su Mandragora. E dove lo mettiamo il tocco con il braccio di Loftus-Cheek? Sì vabbè, ma non ditelo a Italiano, che sembra davvero vicino al punto di fare outing calcistico rinunciando perfino al salvagente della jella: insomma i complimenti per il gioco vanno bene, ma se nessuno la butta dentro…
Ed è proprio questo ‘buttare dentro’ che latita sta diventando un complesso per l’allenatore più emergente del nostro calcio, un tecnico elogiatissimo da tutti ma costretto - troppo spesso - a fare i conti con i risultati lasciati per strada. Diagnosi? ‘Mancanza di cattiveria’.
Chiamiamola così, che forse è meglio.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su