
Luciano Chiarugi
Firenze, 25 novembre 2019 - "Tutti si chiedono cosa stia capitando a Chiesa, cos'abbia, perché nella Fiorentina attraversi questo momento non felicissimo". Luciano Chiarugi, indimenticato protagonista del secondo scudetto viola, commenta il momento di crisi della squadra e con un delicato eufemismo ("momento non felicissimo") cerca di analizzare anche i problemi di Federico Chiesa.
Cos'ha Chiesa, secondo lei?
"Non lo so, perché in Nazionale ha fatto la sua partita e bene. Da lui ci aspettiamo sempre di più, ma non è che abbia giocato male o in maniera svogliata, la prestazione l'ha sempre fatta, non ha mai tirato indietro la gamba anche quest'anno. Forse paga una situazione tattica non congeniale alle sue caratteristiche oppure è anche vero che ha giocato molto, forse troppo, senza pause. Ma se torniamo ai malumori di inizio stagione per le sirene di mercato, è chiaro che tutti i tifosi si chiedano cos'abbia Federico al di là del fatto che ieri non abbia giocato".
Secondo lei è stato sbagliato tenerlo in estate quando sembrava destinato ad altri lidi?
"Credo che la situazione fosse difficile per tuitti. Il presidente Commisso ha fatto la scelta che voleva la piazza, da quel punto di vista ha fatto bene. bene a tenerlo perché era quello che voleva la piazza. Però quando uno non vuoe stare in un posto sarebbe opportuno parlarci e vedere le cose da fare. Magari con i soldi di una sua cessione si potevano prendere tre o quattro giocatori importanti".
A gennaio sarebbe meglio farlo partire o no?
"Non so dirlo, è una situazione complicata, non so cos'abbia in mente questo ragazzo. Come tifoso viola vorrei entrare nella sua testa. Certo, quando la condizione fisica è ottimale se la testa è tranquiilla si possono fare grandi cose. Ma quando ci sono i dubbi diventa tutto più difficile. Poi sentire che non sei più l'idolo indiscusso dei tifosi. Magari giochi ma fai fatica, non hai più fantasia, mi sembra che in maglia viola non ha più queste caratteristiche.
Come se ne esce?
"La società e il giocatore devono parlarsi francamente e serenamente, cercando la soluzione migliore per tutti"
Il momento della squadra non aiuta
"Come si è detto all'inizio della stagione, questo sarà un anno di transizione, la proprietà ha progetti interessanti. Certo ora ci sono delle difficoltà. A Cagliari è stata una partita non convincente, a Verona qualcosa di più, ma mancano idee, convinzione e giocatori, perché non vanno dimenticate le assenze Comunque, i troppi gol presi sono un campanello di allarme da non trascurare. Montella deve lavorare sui valori tattici, ma è necessario anche che ognuno sappia fare imn campo non solo il compitino, ma anche il 'compitone': bisogna fare di più".
Tra gli assenti c'era Castrovilli, una delle note liete di questa stagione
".Castrovilli ha fatto vedere le sue doti di giocatore moderno: cambio di passo, idee, fantasie. E' stato bravo nel mettersi subito in luce al primo anno di Serie A, diventando un elemento insostituibile nella Fiorentina: è uno dei ragazzi più interessanti del calcio italiano"