
Stefano Pioli
Avrebbe voluto essere in qualsiasi posto, Stefano Pioli, fuorché sul campo ad allenare. Il ricordo di Celeste Pin, suo compagno di squadra alla Fiorentina per due stagioni (tra il 1989 e il 1991), era troppo fresco ed è stato per questo motivo che prima dell’inizio della seduta a porte aperte il tecnico, in accordo con la società, ha deciso di radunare la squadra in cerchio, attorno alla linea di centrocampo, ed effettuare un sentitissimo minuto di silenzio. Al quale si sono uniti con rispetto i circa 700 spettatori dello stadio Curva Fiesole. Nel frattempo, sul maxi schermo dell’impianto, sono state mostrate alcune immagini di Pin sia quando militava in maglia viola sia recenti, a rendere ancora più partecipati 60" impossibili da scordare che hanno ripotato alla mente la scomparsa del dg Joe Barone.
Per il resto, il programma di Ranieri e compagni, non è cambiato. La squadra, dopo la seduta del mattino a porte chiuse, ha lavorato sulla tattica nell’allenamento pomeridiano, provando una serie di schemi offensivi dove si è messo in luce soprattutto Kean, letale sotto porta e applaudito dai presenti. Out dalla seduta, oltre ai soliti calciatori ormai ai margini del progetto di Pioli (Barak, Infantino, Sabiri e Ikoné, oltre a Kouame infortunato) anche Viti - per lui è prevista almeno un’altra settimana di lavoro differenziato - e Mandragora, che ha svolto una seduta di potenziamento fisico individuale. La buona notizia ha finalmente riguardato il giovane Fortini, che dopo una serie di allenamenti da solo - complice il dolore ai muscoli del basso addome - ieri si è per la prima volta aggregato ai compagni di squadra sia al mattino che al pomeriggio. Nella fase di lavoro iniziata alle 18:30 il tecnico ha chiamato anche due giocatori della Primavera, ovvero i terzini Trapani e Balbo.
Andrea Giannattasio
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