Squid Game, il protagonista è a Firenze: "La seconda stagione? Ci sono idee chiare"

L'attore in visita in Italia nell'ambito del Korea Film Festival che si tiene nel capoluogo toscano. "Il messaggio della serie è forte e importante, mi dispiace per i fenomeni di emulazione"

Firenze, 8 aprile 2022 – Torna a Firenze il Korea Film Festival, vestito a festa per un’edizione che ha tutte le carte in regola per essere indimenticabile. L’ospite d’onore, dopo il successo planetario di Squid Game è stato Lee Jung-Jae, l’attore protagonista della serie che interpreta Seong Gi-hung, o numero 456.

Come ambasciatore del cinema e della cultura coreana, l’attore è arrivato a Firenze per raccontare le opere artistiche del suo paese e parlare del suo recente successo. All’interno dell’enoteca Frescobaldi di piazza della Signoria, infatti, Jung-Jae ha incontrato la stampa, insieme al presidente del festival Riccardo Gelli e Caterina Liverani, curatrice di una retrospettiva sull’attore.

“Sono entusiasta di essere a Firenze, è una città che ho già visitato due volte, ed è meravigliosa – racconta Lee Jung-Jae-. Amo molto l’arte, l’architettura e la moda, e a Firenze c’è tutto questo e molto altro, ho anche pensato di venire a vivere qui. Sono molto orgoglioso di essere stato scelto come ospite d’onore per il festival del cinema coreano. In Europa ci sono vari festival che presentano film coreani, ma quello di Firenze è uno dei più importanti, è uno dei più storici ed ha una storia alle spalle. Ci tenevo a partecipare, in Corea questa iniziatica ha molto prestigio, e sicuramente non vedo l’ora di tornare nel mio paese ed elogiare questa città e le persone che ci lavorano e vivono. Voglio creare un collegamento forte tra l’Asia e l’Europa, e Firenze può essere certamente un punto di partenza importante”.

Molte sono state le domande sulla serie Squid Game, che ha fatto diventare l’attore famoso in tutto il mondo. “Devo dire che ho vinto una serie di premi anche in Usa, forse cinque, non posso che essere felice. Certamente il cinema coreano ha tanto da offrire, e anche grazie alle piattaforme di streaming mondiale stiamo facendo vedere le nostre opere in tutto il mondo. Squid Game è stato molto bello, ha un messaggio forte, che è giusto far passare. C’è il concetto di aiutare il prossimo, di crescita personale e di redenzione, quando ho letto la sceneggiatura ho subito deciso di partecipare”.

Jung-Jae ha anche risposto a domande sul fenomeno sociale Squid Game, che ha portato anche ad un incremento di emulatori della serie e di violenza tra i più piccoli.

“Mi dispiace molto che alcuni bambini abbiano visto Squid Game, è una serie per maggiorenni, con contenuti forti che possono capire solo persone grandi. Sicuramente non volevamo far aumentare la violenza o creare un fenomeno. Dobbiamo stare molto attenti a cosa guardano i bambini”.

In chiusura, nonostante le domande, non si è sbottonato troppo sulla già annunciata seconda stagione della serie ormai diventata cult. “So che il regista sta scrivendo la prossima stagione, ha le idee chiare, ma dovete chiedere a lui, non a me”. 

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