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Toscana, rincari in hotel e strutture ricettive: ecco le città più care

L’analisi di Assoutenti: per il ponte si stimano oltre 1,6 milioni di pernottamenti. L’offerta termale è l’unica tipologia con i tassi di occupazione in aumento

Reception (foto di repertorio)

Firenze, 10 agosto 2023 - Un’estate di rincari per le strutture ricettive. Tra le città italiane dove si registrano quelli più alti, in Toscana ci sono Firenze (+22,3%), Arezzo (+21,7%), Lucca (+20,7%) e Grosseto (+20,4%). Il podio spetta a Roma e Genova, dove i rincari risultano rispettivamente del +31,3% e +31% su base annua. A segnalarlo è Assoutenti, che spiega come sia invece Caltanissetta, con un -9,7%, la città in cui le tariffe nello stesso comparto crollano. In terza posizione si trova Venezia col +24,7%, seguita da Milano col 24,6%. Aumenti superiori al 20% anche a Varese (24,3%), Bologna (21,2%), Napoli (20,8%), oltre alle mete toscane.

Dalla parte opposta della classifica, sempre secondo l’analisi di Assoutenti, troviamo solo tre città in deflazione, dove le tariffe praticate dalle strutture ricettive risultano in discesa rispetto allo scorso anno: Mantova -0,5%, Pescara -0,5%, e il record di Caltanissetta che segna addirittura -9,7%. «Questi rincari se da un lato rispondono al positivo aumento delle presenze dei turisti stranieri nelle città italiane, dall'altro rischiano di determinare un effetto boomerang, allontanando i visitatori italiani e spingendo i cittadini verso altre località, come sta accadendo in questi giorni col record di turisti italiani in Albania. Albergatori ed esercenti non tirino troppo la corda», commenta il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.

Turismo: in arrivo anche in Toscana la frenata di Ferragosto

Le imprese turistiche della Toscana si preparano ad un ponte di Ferragosto con un mercato in flessione rispetto allo scorso anno e con una minor propensione di spesa della domanda turistica. Per il settore sono attesi risultati meno brillanti del 2022 visto che dall’11 al 16 agosto (5 notti) il tasso di occupazione delle strutture presenti sui portali online si ferma al 91%, contro il 93% dello scorso anno. A dichiararlo è Confesercenti Toscana sulla base dell’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici sulla saturazione dell’Offerta Ricettiva Regionale Disponibile Online per i giorni centrali di agosto.

Tassi di occupazione al di sopra del 90% sono stati rilevati per le località della costa (94%), di montagna (93%) e per le destinazioni della campagna/collina (92%). Un leggero calo della saturazione media emerge anche per le strutture delle città e centri d’arte: 82% contro l’86% dello scorso anno. Invece, si consolida il trend nelle strutture ricettive delle località termali (84%), grazie soprattutto al mercato straniero. “Nonostante i numeri in positivo rispettino le previsioni fatte e le tante forme di turismo sostengano in maniera importante la domanda, anche in Toscana si sta assistendo a una frenata che, come in molte altre parti d’Italia, si sta affacciando proprio nel momento più importante per il turismo estivo, il Ferragosto”, afferma Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana. “L’inflazione, l’aumento dei prezzi, le incertezze generali stanno pesando sulle scelte dei turisti anche nella nostra regione - aggiunge Gronchi -. Questo deve farci porre l’attenzione sull’offerta turistica in tutte le località toscane”.

“Tutte le aree omogenee della regione, infatti, presentano una flessione dei tassi di occupazione - conclude Gronchi -. Tra le aree costiere quelle con i tassi di saturazione più elevati risultano l’Isola d’Elba, la Costa della Maremma e la Costa degli Etruschi. L’unica realtà con valori in aumento rispetto allo scorso anno è il Valdarno, dove il tasso di saturazione si attesterebbe al 92%”.

Maurizio Costanzo