Stupro, l'hashtag #nessunascusa per solidarietà con la "ragazza della Fortezza"

A lanciarlo, insieme a una foto-petizione, è l'associazione "Rete della conoscenza"

Alcune foto della campagna #nessunascusa

Alcune foto della campagna #nessunascusa

Firenze, 22 luglio 2015 - Dopo l'amara lettera della ragazza che denunciò di aver subito uno stupro di gruppo alla Fortezza da  Basso (il relativo processo ha visto l'assoluzione degli imputati) sulla Rete è partita una mobilitazione con un hashtag e una foto-petizione di solidarietà alla 'ragazza della Fortezza'. A lanciarli è stata l'organizzazione 'Rete della conoscenza'. Su facebook e su Twitter stanno comparendo numerose foto di ragazze (ma anche di ragazzi) che tengono in mano cartelli con scritto frasi come «Il modo di vestire non è una scusa» o «Il mio bicchiere di vino non è una scusa».

L'iniziativa è partita dopo la sentenza della Corte di appello di Firenze con la quale sono stati assolti sei giovani accusati di aver violentato la ragazza nel 2008, nel parcheggio della Fortezza da Basso a Firenze. «La Rete della Conoscenza - spiega l'organizzazione su facebook - lancia la fotopetizione #nessunascusa. Dopo la sentenza della Fortezza sentiamo la necessità di prendere parola non solo in solidarietà alla ragazza che è stata brutalmente umiliata, privata di un suo diritto perché "non conforme", definita "un soggetto fragile, promiscuo, bisessuale" e quindi non credibile per i giudici, ma anche per riflettere collettivamente con chi è indignato, stanco e arrabbiato come noi».

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