Con Bastagli torna lo storico marchio Zanobetti

La sfida del nipote Matteo: il recupero di una delle firme dell’alta moda che fin dal 1902 ha portato la città di Firenze nel mondo

Matteo Bastagli

Matteo Bastagli

Firenze, 17 gennaio 2021 - «Lo dico con orgoglio: dopo 25 anni di assenza torna a Firenze il nome di mio nonno, Giancarlo Zanobetti. Sono andato a ristudiare la storia sul libro di famiglia che uscì per celebrare i cento anni al servizio della moda. Anche se vivo con altri impegni di lavoro, ridare luce a un marchio storico come Zanobetti oggi non era scontato".

Matteo Bastagli figlio d’arte – suo padre è Alessandro grande imprenditore, la madre è Lucilla Zanobetti – da tutta la vita ha respirato quell’aria lì. C’è poco da fare, per lui artigianato "è una forma d’arte alla quale nessuno dovrebbe mai rinunciare. Con passioni e tradizioni tramandate come trucchi e segreti di mestieri dati spesso per scontati". Al lavoro fin da giovanissimo, Matteo Bastagli si è confrontato lavorando e imparando da maestri della moda – livelli oggi quasi inarrivabili – come Christopher Bailey, Gianni Versace, Stefano Ricci e Tommy Hilfiger. Poi ha fatto sue le convinzioni del nonno Giancarlo i che diceva: "Gli oggetti devono avere un’anima, noi non vogliamo creare moda, ma inventare un gusto che non ha tempo". "La storia del nostro artigianato è un’avventura da sempre", dice Matteo che punta sull’eleganza e sul concetto che le mode passano, sono volubili, fugaci, bizzarre, ma il buon gusto e la qualità, no. "Per me classico e raffinato sono parole chiave di questa bella avventura per la quale ho chiamato a raccolta tutta la famiglia e mi sono sentito supportato. Penso che un vestito, una borsa, un paio di scarpe, siano la dichiarazione per gli altri della propria personalità. E so che la preferenza non rappresenta mai un’azione banale, ma il frutto di una selezione, di una scelta accurata". Da questo concetto è nata la scarpa “Derby Zanobetti“, con una preziosità di pellame in grado di esprimere il lusso legato alla maestria artigiana. "L’abito fa il monaco eccome – spiega Matteo Bastagli – l’apparenza secondo me è la manifestazione di chi vuol farsi portavoce della sua personalità e non cerca di nasconderla. Ma sapersi vestire è un’arte".

E oggi abbiamo bisogno di essere condotti, aiutati, informati e in un certo senso anche protetti da certe visioni. C’è un ricordo bello? "Quando ero piccolo mio nonno mi portava in fabbrica e stava sviluppando il marchio Arfango: l’odore di mastice e pelle sono ancora nel mio Dna". Matteo Bastagli: un campione di continuità esistenziale.  

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