
De Sisti quando allenava i viola (archivio New Press Photo)
Firenze, 21 dicembre 2019 - Il primo anno di Rocco Commisso presidente della Fiorentina come quello dei Pontello? Il paragone può essere incoraggiante da un lato (quella Fiorentina dei primi anni'80 ha regalato emozioni e spettacolo, sfiorando lo scudetto), meno entusiasmante dall'altro (nella gestione della famiglia di costruttori, dal 1980 al 1990, la squadra viola non ha vinto nulla), ma se restiamo alle vicissitudini della prima parte di campionato il confronto regge.
Infatti, se Commisso alla fine è stato costretto alla scelta dolorosa ("dopo lunga e attenta analisi") di esonerare Vincenzo Montella con la squadra ai margini della zona retrocessione, nella loro prima stagione in viola, quella 1980-81, i Pontello si trovarono a dover mandare via il tecnico Paolo Carosi (con i viola in zona pericolante) per affidare la panchina all'allenatore esordiente Giancarlo De Sisti.
Leggermente diversi i tempi: Montella viene esonerato a dicembre a due giornate dalla fine del girone di andata; Carosi viene sostituito alla fine di gennaio a una giornata dal giro di boa. Per Montella la goccia che fa traboccare il vaso è la sconfitta casalinga con la Roma per 4-1, per Carosi invece il ko ad Ascoli per 1-0 il 25 gennaio, con gol di Scanziani (lo stesso che aveva segnato al Foggia, con la maglia dell'Inter, un gol fondamentale per la salvezza dei viola nel '77/'78) . Chi arriverà ora sulla panchina viola avrà dalla sua la sosta natalizia per preparare la partita esterna contro il Bologna del 6 gennaio. A "Picchio" De Sisti andò peggio, perché appena arrivato si trovò a dover preparare per la settimana successiva contro la Juventus a Firenze. L'inizio non fu dei migliori (successo bianconero per 1-0 gol di Tardelli), ma da quel momento la Fiorentina (che poteva già contare sull'argentino Daniel Bertoni) risalì le posizioni chiudendo al quinto posto.
La scelta di puntare su De Sisti, gloria del calcio fiorentino (capitano dei gigliati campioni d'Italia nel 1968-69) e nazionale (in azzurro campione d'Europa e vicecampione del mondo), si rivelò azzeccata anche e soprattutto nelle stagioni successive in cui la Fiorentina (nomnostante gli infortuni di Antognoni) riuscì a dare spettacolo e vide sfumare lo scudetto del 1981-82 a causa di episodi arbitrali decisamente sfavorevoli (per usare un eufemismo) nell'ultima giornata.
Ora, resta da vedere chi sarà il successore di Montella (tra i nomi possibili Spalletti, Prandelli, Iachini, Ballardini, Di Biagio) augurandogli di fare un ottimo lavoro come De Sisti e, magari, di vincere qualcosa in più